Karting in piazza!
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KARTING IN PIAZZA IL 9 E 10 MAGGIO: GIOVANI E SICUREZZA
Si avvicina l’iniziativa in Piazza Arringo dell’AC Ascoli Piceno-Fermo in collaborazione con l’Automobile Club d’Italia ed il Comune di Ascoli Piceno
Giovedì 9 e venerdì 10 maggio, a cura dell’Automobile Club Ascoli Piceno - Fermo, la città di Ascoli Piceno ospiterà per la prima volta una tappa del Tour "Karting in Piazza": un format originale di educazione alla sicurezza stradale rivolto alle scuole primarie ideato da ACI Sport che si svolge con grande successo dal 2013, grazie ad una formula che coniuga divertimento e sicurezza, passione motoristica e cultura del rispetto.
"Vedere assegnato all’Automobile Club Ascoli Piceno - Fermo per la prima volta il progetto "Karting in Piazza", proprio nell'anno in cui il Sodalizio celebra i suoi 110 anni di storia, ci rende particolarmente orgogliosi - commenta il direttore Stefano Vitellozzi - non solo per il prestigio ed il valore sociale dell'iniziativa, ma perché parla ai giovanissimi di sicurezza stradale e di rispetto delle regole, temi che ACI, nello sport come sulla strada, è impegnato a promuovere e consolidare partendo proprio dalle ultime generazioni. La sicurezza stradale, infatti, non ha età e trasmetterla ai più piccoli in modo divertente è un’occasione che non vogliamo lasciarci sfuggire, per essere ancora più incisivi su questi argomenti. Il miglior riscontro al nostro impegno è giunto dalla fattiva adesione delle Istituzioni come il Comune di Ascoli Piceno ed il BIM Tronto, gli Istituti Scolastici del territorio e vari partner (Croce Rossa, CONSAV, ecc), con cui la collaborazione è stata intensa e fruttuosa, tanto che saranno circa 250 i bambini che parteciperanno all’evento.“
Piazza Arringo ad Ascoli Piceno per due giorni si trasformerà in un laboratorio di formazione ed educazione al rispetto delle regole per giovani e promettenti allievi. I bambini saranno accolti in un ambiente amichevole dove istruttori e testimonial riusciranno a porgere loro con efficacia le più importanti nozioni sulla sicurezza stradale. La manifestazione si pone nel solco della Campagna Internazionale per la sicurezza stradale denominata “FIA Action for Road Safety” indetta dalla Federazione Internazionale dell’Automobile ed ha sempre testimonial d’eccezione.
A conferire un vero e proprio “imprinting” nei piccoli partecipanti sarà poi l’irripetibile emozione di mettersi alla guida di un vero kart a trazione elettrica, su un circuito appositamente realizzato ed in condizioni di massima sicurezza sotto la guida di esperti istruttori che focalizzeranno l’attenzione degli automobilisti di domani sulle nozioni fondamentali del codice stradale, della sicurezza e del rispetto delle regole, coinvolgendoli attivamente quali testimoni ed ambasciatori delle "10 Regole d’Oro della Sicurezza Stradale".
AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO - FERMO
Per informazioni
www.ascolipicenofermo.aci.it
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telefono fisso: 0736-45820
Il quartetto di Kirk Lightsey al Cotton Jazz Club
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LA SECONDA PARTE DI STAGIONE
COTTON JAZZ CLUB ASCOLI
Il prossimo venerdì 3 Maggio alle ore 21.00 si terrà il concerto
del quartetto di Kirk Lightsey
UNDICESIMO CONCERTO DELLA STAGIONE 2023/2024:
03 MAGGIO
Il prossimo venerdì 03 Maggio, il palco del Cotton Jazz Club Ascoli, avrà l’onore di ospitare il pianista/leggenda Americano Kirk Lightsey.
Kirk Lightsey è una figura monumentale della storia del jazz, ha collaborato con Dexter Gordon, Chet Baker, Bobby Hutcherson e tanti altri. Nei primi anni ’60 ha lavorato a Detroit e in California fino a quando nel 1965 non si è imposto all’attenzione generale grazie alle sue registrazioni con Sonny Stitt e Chet Baker. La carriera di Kirk Lightsey ha raggiunto il suo momento di massima notorietà tra il 1979 e il 1983 quando inizia a suonare ed andare in tour con Dexter Gordon. Kirk Lightsey ha inoltre registrato e suonato con personaggi del calibro di Freddy Hubbard, Don Cherry, Jimmy Raney, Clifford Jordan, Woody Shaw, David Murray. L’appuntamento è fissato per venerdì 03 Maggio con inizio dei concerti alle ore 21, puntuali!
Dobbiamo purtroppo segnalarvi che questo venerdì non sarà possibile cenare al Cotton. Le porte apriranno alle ore 20,30. Vi aspettiamo!
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Quelle briciole di pane - di Vittorio Camacci
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Don Domenico non si era mai fissato sui peccati dell’uomo. Aveva sempre avuto una specie di “prurito da confessionale”, non ci si ritrovava affatto nell’angustia del cassone di legno, dietro le grate coperte dagli sportelli scorrevoli. Il vecchio parroco di paese aveva un altro ideale, più ardito e glorioso, quello di sconfiggere il Male del mondo. La pecorella perduta, l’uomo traviato dal Demonio, la vita debilitata per lui avevano una sola cura l’amore indiscriminato. Poi, sul finire della sua vita qui sulla Terra, sentì il bisogno di fare, ancora una volta, un qualcosa che nessuno avesse mai fatto. Decise di dare la comunione a tutti, senza distinzioni, e per fare questo non si curò affatto di avere le necessarie autorizzazioni ecclesiastiche. Fece tutto da sé, si autorizzò da solo: che nessuno potesse mettere un freno a questo suo sogno testardo e impossibile. Quello di stare al fianco, fino alla fine e per sempre alla sua piccola comunità di montagna piena di miseria e privazioni. Anche se sapeva bene che questo, a conti fatti, gli sarebbe costato caro, anzi carissimo.
I suoi fedeli abituati sin dalla più tenera età a mangiar pane duro, polenta, formaggio e qualche frutto di stagione, lì per lì non capirono un granché: la loro bocca non era preparata alla dolce sensazione di mangiare il “corpo di Cristo”, alla purezza di quel gusto consegnato senza aver espiato alcun peccato. Quando passavano davanti all’osteria del paese pensavano così alle parole di Don Domenico: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui”. Allora preferivano tirare dritto. Al vino e companatico dell’oste prediligevano quello di Dio (Amen).
Non immaginavano, questi poveri montanari, che questo loro improvviso ritorno alla fede, non li avrebbe lasciati più come prima, era come dichiararsi cittadini della storia, incorporare tutto un territorio, schierarsi apertamente contro il potere ecclesiastico che a quel tempo era anche temporale. Fu il grado massimo raggiunto da quegli umili diseredati, ancor più della morte in croce, della non reazione agli sputi, della remissione a cui rispondevano con vigliaccheria. Lo scandalo si diffuse con le malelingue: nella valle si era saputo che qualcuno era riuscito a sedurre i suoi fedeli offrendogli da mangiare Cristo gratuitamente, senza remissione di peccato. Le mani indegne di un vecchio sacerdote distribuivano un pane che creava una felicità impossibile, anche solo da immaginare: Dio dentro di noi, l’Eterno rintanato nello sgabuzzino del corpo. Cristo a sgomitare nell’ intestino tra altri gusti, sapori ed avanzi delle mense dei ricchi. “Il corpo di Cristo (Amen)”- diceva Don Domenico e loro lo schiacciavano dolcemente tra la lingua ed il palato, si fondeva in bocca bagnato e molle, sfiorava le tonsille, s’infilava nell’esofago e infine si depositava negli stomaci quasi sempre vuoti, regalando una folle contentezza. Il vicario generale fu mandato in visita pastorale alla parrocchia del paese per interrogare i fedeli sui costumi del parroco, soprattutto per come gestiva la cura delle anime. Il Priore della Confraternita rispose per tutti: “Il nostro curato si porta assai bene, né di lui si sente scandalo alcuno, né per conto di donne, né di giuoco, né d’altra cosa et con diligentia attende alla cura delle anime e celebrazione della messa”.Aggiungendo che aveva una vecchia sorella come perpetua in casa.
Una vita irreprensibile stando a questa deposizione; ma il vescovo volle saperne di più e si recò egli stesso in visita pastorale in quel paese. Quando, qualche mese dopo, arrivò al villaggio Don Domenico non c’era già più ed in sua vece si presentò un frate francescano che dichiarò di essere lì da tre mesi con licenza del vicario. Sua Eccellenza volle recarsi sulla tomba di Don Domenico soffermandosi in preghiera davanti la piccola croce di ferro dell’esiguo e scevro cimitero parrocchiale. Tornato al palazzo vescovile, venne a sapere da alcuni informatori che un vecchio prete di paese, non ben identificato, guidava una banda di briganti. Così gli venne riferito: “Capace di ogni delitto, spregiatore delle cose più sacre, dedito ai brogli, al giuoco, alla crapula, che si mostra dissoluto fino alla nausea, di niuna fede politica, regolato solo dai propri appetiti e dalle proprie passioni, conculcatore di ogni legge divina et umana, prepotente, tenace nelle persecuzioni, temibile all’ira, dispregiatore di ogni rimorso, pronto e capace di ogni delitto, che esercita illegalmente la medicina e professa massime antireligiose. Il popolo lo considera invece un santo”.
(La verità storica non può essere oggettiva come la scienza, ma solo soggettiva perché il soggetto e l’oggetto dello studio coincidono. In pratica l’omo studia l’uomo e non c’ è un osservatore neutrale)
Vittorio Camacci
“Camminata dei musei” a Grottammare
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A Grottammare una tappa del progetto “Camminata dei musei”
dedicata a “Gli agrumi e l’alloro nella storia e nell’arte”
Domenica 28 aprile si svolgerà, grazie alla collaborazione tra Assessorato salute e benessere del Comune di Grottammare e U.S. Acli provinciale Aps, un nuovo appuntamento dell’iniziativa “Camminata dei musei” che farà tappa a Grottammare.
Il programma della manifestazione prevede il ritrovo e la partenza alle 15,30 da Piazza San Pio V, a seguire sono in programma un percorso culturale dedicato a “Gli agrumi e l’alloro nella storia e nell’arte” e la visita guidata gratuita al Museo del Tarpato arrivando dunque, a piedi, fino al vecchio incasato di Grottammare alta.
La manifestazione è organizzata grazie al contributo della Regione Marche e del Comune di Grottammare.
La partecipazione all’evento è gratuita con un massimo di 50 presenze, ma occorre prenotare con un messaggio al numero 3939365509, entro il 26 aprile, indicando il proprio nome e cognome.