Visita al borgo di Cossignano
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Sabato 24 Maggio visita al borgo di Cossignano (AP)
Sabato 24 Maggio, a partire dalle 16, si svolgerà una visita gratuita al borgo di Cossignano.
L’iniziativa rientra del progetto “Camminata dei musei” realizzato per il terzo anno consecutivo da Bim Tronto (che sostiene l’iniziativa) e U.S. Acli Provinciale nelle strutture del Sistema Museale Piceno.
Dopo gli appuntamenti realizzati a San Benedetto del Tronto, Castorano e Ascoli Piceno, questa volta l’evento si svolgerà a Cossignano, grazie anche alla collaborazione della locale amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio.
Per la manifestazione è previsto anche il Servizio di interpretariato LIS al fine di favorire la partecipazione di persone sorde grazie anche al sostegno concesso dal Fondo di beneficenza di Intesa San Paolo.
Il programma dell’iniziativa prevede una visita guidata gratuita al centro storico del Borgo, al Museo civico di arte sacra e all’Antiquarium comunale “Niccola Pansoni”.
Il Museo civico di arte sacra/Chiesa dell’Annunziata è a navata unica senza abside, ha annessa una piccola sacrestia, vi si accede da un semplice portale in pietra ascolana, incassato nella disadorna superficie della facciata. All’interno l’affresco più antico, in una nicchia sulla parete sinistra raffigura la Madonna col Bambino affiancata da Santi e si può datare alla seconda metà del XV secolo.
L’Antiquarium “Niccola Pansoni” di Cossignano è collocato in un ambiente all’interno della chiesa dell’Annunziata (sec. XIII), in pieno centro storico, e ospita i reperti piceni scoperti nel corso del XX secolo. Il nucleo principale della raccolta risale agli anni ‘20 e proviene dalla collezione di Niccola Pansoni donata al comune dagli eredi. Il museo, attraverso i materiali esposti, ricostruisce la vita quotidiana dei Piceni dall’alimentazione all’abbigliamento, dalle attività domestiche alla guerra. La collezione, che comprende ceramica da cucina, ornamenti, gioielli, strumenti e armi, è inoltre arricchita con materiali didattici.
La partecipazione è gratuita ma occorre prenotare, con un messaggio, al numero 3939365509 indicando nome e cognome di chi partecipa entro il 23 maggio. E’ prevista la partecipazione di un massimo di 70 persone.
“Salute in cammino per la cultura”: le piazze di Ascoli Piceno
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In occasione di “Siamo Ascoli” domenica 25 maggio torna “Salute in cammino per la cultura”
Con un percorso culturale dedicato alle piazze di Ascoli Piceno
Domenica 25 maggio, in occasione di “Siamo Ascoli”, torna l’iniziativa di Unione Sportiva Acli Marche Aps “Salute in cammino per la cultura”.
L’appuntamento è fissato alle ore 9,30 in Piazza Arringo ad Ascoli Piceno dove prenderà il via un percorso cittadino dedicato alle piazza della città, percorso attraverso cui sarà possibile conoscere meglio Ascoli Piceno grazie alla presenza di una guida turistica abilitata.
La partecipazione a quello che sarà dunque un vero e proprio percorso cittadino è gratuita, ma occorre prenotare inviando un messaggio al numero 3442229927 indicando nome e cognome di chi sarà presente e la data della manifestazione entro il 23 Maggio.
Proseguono, dunque, anche nel 2025 le iniziative culturali di U.S. Acli Marche con percorsi tematici cittadini che, a partire dal 2018, hanno affascinato migliaia di cittadini di ogni età, coinvolti nelle attività del progetto “Salute in cammino per la cultura”.
“Siamo Ascoli” è coordinata dall’Associazione Ascoli da Vivere e realizzata insieme all’Amministrazione comunale di Ascoli Piceno. Si t4ratta di una giornata per conoscere, riscoprire e amare la città con gesti semplici e autentici. Una giornata per condividere con amici e familiari, arte, cultura e molto altro.
Il prete delle mulattiere - di Vittorio Camacci
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Don Giovanni non aveva scelto la montagna per caso. Vi era nato, ci era cresciuto e quando la vocazione lo aveva chiamato, aveva risposto non da salotto, ma da figlio della terra. Dopo l’ordinazione, avrebbe potuto restare in città, insegnare, guidare una parrocchia grande. Ma lui chiese la montagna. Chiese Rocca Santa Maria con essa le sue decine di frazioni, sparse tra boschi e pendii che d’inverno sembrano Siberia. Lo videro arrivare giovane, con il volto scavato dal vento e lo sguardo deciso. Lo videro con le prime nevicate portare l’Eucaristia a piedi a Paranesi, a Fustagnano, a Licciano. Ogni tanto si fermava a Tavolero, dove il mulo beveva e lui scaldava le mani nel camino di qualche stalla. In certi borghi abitavano due, tre anime, ma lui bussava lo stesso, lasciava un pane, un saluto, un Vangelo spiegato con parole semplici. Non c’era una vera strada, solo mulattiere, eppure don Giovanni arrivava sempre. Una volta, quando la piena del Tordino isolò tutta la zona alta, fu l’unico a passare, legando le brache con lo spago e portando una cassetta di medicinali e due bottiglie di vino per scaldare la sera di Natale. Era burbero, dicevano. Non amava le cerimonie pompose. Ma chi lo conosceva sapeva che aveva il cuore grande e che spesso, dopo aver dato la comunione a un anziano morente, restava fuori dalla porta a piangere come un figlio. Ascoltava le disgrazie come si ascolta la pioggia quando sbatte sul tetto. Durante la seconda guerra mondiale i paesi della Laga sembravano dimenticati da Dio. Ogni tanto arrivavano pattuglie, spariva un ragazzo, in paese si diceva che Don Giovanni aiutasse i partigiani, i soldati sbandati che si nascondevano tra i faggi. Passava di notte tra le frazioni, bussava piano, lasciava sempre qualcosa: una pagnotta, un rosario, un biglietto da bruciare dopo la lettura. Dopo la guerra tornò alle sue parrocchie, al suo gregge sfilacciato, a consumare le sue scarpe sui sentieri, tra i montanari che non avevano più niente in cui credere se non nella terra. Si oppose caparbiamente allo spopolamento e all'abbandono dei pascoli.
Uomo semplice ma inflessibile sui valori, denunciava spesso dai pulpiti le ingiustizie e le discriminazioni subite dalle comunità montane. Non scriveva lettere, ma se avevi bisogno di un consiglio bastava trovarlo, magari seduto su un muretto con il breviario sulle ginocchia e il bastone appoggiato a un sasso. Ti guardava, e diceva: “Che ti rode? Parla piano, che Dio ci sente anche se sussurri”.
Morì in silenzio, come aveva vissuto. D’inverno, con la prima neve. Lo trovarono nella canonica, col fuoco ancora acceso e una lettera per un vecchio della montagna a cui voleva portare il pane. Ancora, fino a qualche decennio fa, tra i sentieri dimenticati della Laga, dove, spesso, il muschio copriva i gradini delle vecchie case, ogni tanto si sentiva il racconto di un vecchio che diceva: “Don Giovanni qui ci veniva. A piedi. Con la pioggia. Sempre”. Perché c’è chi costruisce cattedrali e chi tiene in piedi i ruderi, solo con la forza dell’amore e la fedeltà ostinata. Don Giovanni era uno di quelli.
Vittorio Camacci
Project Management all'Istituto Fermi Sacconi
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L’Istituto Fermi Sacconi CPIA ancora una volta si è confermato all’altezza del riconoscimento da parte della Fondazione Agnelli come “scuola di eccellenza”.
In aula magna si è svolto l’evento informativo sul Project Management. Sono intervenuti i responsabili del Project Management Institute (PMI), associazione di studio e promozione del Project Management di livello internazionale, che hanno illustrato i vantaggi per le imprese nell’utilizzo di prassi consolidate nella gestione dei progetti. I relatori hanno anche indicato che le opportunità lavorative attuali e future in questo campo sono numerose con una richiesta esponenziale nei tempi futuri.
Gli allievi, dopo aver frequentato un corso specifico sul Project Management di alto livello promosso dal PMI che consentirà di acquisire il primo livello di certificazione nel PM, hanno avuto modo di applicare queste moderne metodologie su progetti reali spendibili nel campo della protezione civile.
La didattica laboratoriale adottata risulta ancora una volta anche un’importante opportunità di inserimento lavorativo ai più alti livelli non solo in ambito locale ma anche internazionale.
L’ intervento ed il riscontro positivo da parte del rappresentante dell’Agenzia Sviluppo Lavoro Italia del ministero del lavoro nella persona del dott. Renato Pierantozzi, da parte di Confindustria Ascoli Piceno e la soddisfazione da parte del mondo imprenditoriale confermano il corretto indirizzo all’innovazione promosso dal dirigente scolastico dell’Istituto Fermi Sacconi CPIA ing Ado Evangelisti.