Il quartetto di Kirk Lightsey al Cotton Jazz Club
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LA SECONDA PARTE DI STAGIONE
COTTON JAZZ CLUB ASCOLI
Il prossimo venerdì 3 Maggio alle ore 21.00 si terrà il concerto
del quartetto di Kirk Lightsey
UNDICESIMO CONCERTO DELLA STAGIONE 2023/2024:
03 MAGGIO
Il prossimo venerdì 03 Maggio, il palco del Cotton Jazz Club Ascoli, avrà l’onore di ospitare il pianista/leggenda Americano Kirk Lightsey.
Kirk Lightsey è una figura monumentale della storia del jazz, ha collaborato con Dexter Gordon, Chet Baker, Bobby Hutcherson e tanti altri. Nei primi anni ’60 ha lavorato a Detroit e in California fino a quando nel 1965 non si è imposto all’attenzione generale grazie alle sue registrazioni con Sonny Stitt e Chet Baker. La carriera di Kirk Lightsey ha raggiunto il suo momento di massima notorietà tra il 1979 e il 1983 quando inizia a suonare ed andare in tour con Dexter Gordon. Kirk Lightsey ha inoltre registrato e suonato con personaggi del calibro di Freddy Hubbard, Don Cherry, Jimmy Raney, Clifford Jordan, Woody Shaw, David Murray. L’appuntamento è fissato per venerdì 03 Maggio con inizio dei concerti alle ore 21, puntuali!
Dobbiamo purtroppo segnalarvi che questo venerdì non sarà possibile cenare al Cotton. Le porte apriranno alle ore 20,30. Vi aspettiamo!
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Quelle briciole di pane - di Vittorio Camacci
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Don Domenico non si era mai fissato sui peccati dell’uomo. Aveva sempre avuto una specie di “prurito da confessionale”, non ci si ritrovava affatto nell’angustia del cassone di legno, dietro le grate coperte dagli sportelli scorrevoli. Il vecchio parroco di paese aveva un altro ideale, più ardito e glorioso, quello di sconfiggere il Male del mondo. La pecorella perduta, l’uomo traviato dal Demonio, la vita debilitata per lui avevano una sola cura l’amore indiscriminato. Poi, sul finire della sua vita qui sulla Terra, sentì il bisogno di fare, ancora una volta, un qualcosa che nessuno avesse mai fatto. Decise di dare la comunione a tutti, senza distinzioni, e per fare questo non si curò affatto di avere le necessarie autorizzazioni ecclesiastiche. Fece tutto da sé, si autorizzò da solo: che nessuno potesse mettere un freno a questo suo sogno testardo e impossibile. Quello di stare al fianco, fino alla fine e per sempre alla sua piccola comunità di montagna piena di miseria e privazioni. Anche se sapeva bene che questo, a conti fatti, gli sarebbe costato caro, anzi carissimo.
I suoi fedeli abituati sin dalla più tenera età a mangiar pane duro, polenta, formaggio e qualche frutto di stagione, lì per lì non capirono un granché: la loro bocca non era preparata alla dolce sensazione di mangiare il “corpo di Cristo”, alla purezza di quel gusto consegnato senza aver espiato alcun peccato. Quando passavano davanti all’osteria del paese pensavano così alle parole di Don Domenico: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui”. Allora preferivano tirare dritto. Al vino e companatico dell’oste prediligevano quello di Dio (Amen).
Non immaginavano, questi poveri montanari, che questo loro improvviso ritorno alla fede, non li avrebbe lasciati più come prima, era come dichiararsi cittadini della storia, incorporare tutto un territorio, schierarsi apertamente contro il potere ecclesiastico che a quel tempo era anche temporale. Fu il grado massimo raggiunto da quegli umili diseredati, ancor più della morte in croce, della non reazione agli sputi, della remissione a cui rispondevano con vigliaccheria. Lo scandalo si diffuse con le malelingue: nella valle si era saputo che qualcuno era riuscito a sedurre i suoi fedeli offrendogli da mangiare Cristo gratuitamente, senza remissione di peccato. Le mani indegne di un vecchio sacerdote distribuivano un pane che creava una felicità impossibile, anche solo da immaginare: Dio dentro di noi, l’Eterno rintanato nello sgabuzzino del corpo. Cristo a sgomitare nell’ intestino tra altri gusti, sapori ed avanzi delle mense dei ricchi. “Il corpo di Cristo (Amen)”- diceva Don Domenico e loro lo schiacciavano dolcemente tra la lingua ed il palato, si fondeva in bocca bagnato e molle, sfiorava le tonsille, s’infilava nell’esofago e infine si depositava negli stomaci quasi sempre vuoti, regalando una folle contentezza. Il vicario generale fu mandato in visita pastorale alla parrocchia del paese per interrogare i fedeli sui costumi del parroco, soprattutto per come gestiva la cura delle anime. Il Priore della Confraternita rispose per tutti: “Il nostro curato si porta assai bene, né di lui si sente scandalo alcuno, né per conto di donne, né di giuoco, né d’altra cosa et con diligentia attende alla cura delle anime e celebrazione della messa”.Aggiungendo che aveva una vecchia sorella come perpetua in casa.
Una vita irreprensibile stando a questa deposizione; ma il vescovo volle saperne di più e si recò egli stesso in visita pastorale in quel paese. Quando, qualche mese dopo, arrivò al villaggio Don Domenico non c’era già più ed in sua vece si presentò un frate francescano che dichiarò di essere lì da tre mesi con licenza del vicario. Sua Eccellenza volle recarsi sulla tomba di Don Domenico soffermandosi in preghiera davanti la piccola croce di ferro dell’esiguo e scevro cimitero parrocchiale. Tornato al palazzo vescovile, venne a sapere da alcuni informatori che un vecchio prete di paese, non ben identificato, guidava una banda di briganti. Così gli venne riferito: “Capace di ogni delitto, spregiatore delle cose più sacre, dedito ai brogli, al giuoco, alla crapula, che si mostra dissoluto fino alla nausea, di niuna fede politica, regolato solo dai propri appetiti e dalle proprie passioni, conculcatore di ogni legge divina et umana, prepotente, tenace nelle persecuzioni, temibile all’ira, dispregiatore di ogni rimorso, pronto e capace di ogni delitto, che esercita illegalmente la medicina e professa massime antireligiose. Il popolo lo considera invece un santo”.
(La verità storica non può essere oggettiva come la scienza, ma solo soggettiva perché il soggetto e l’oggetto dello studio coincidono. In pratica l’omo studia l’uomo e non c’ è un osservatore neutrale)
Vittorio Camacci
“Camminata dei musei” a Grottammare
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A Grottammare una tappa del progetto “Camminata dei musei”
dedicata a “Gli agrumi e l’alloro nella storia e nell’arte”
Domenica 28 aprile si svolgerà, grazie alla collaborazione tra Assessorato salute e benessere del Comune di Grottammare e U.S. Acli provinciale Aps, un nuovo appuntamento dell’iniziativa “Camminata dei musei” che farà tappa a Grottammare.
Il programma della manifestazione prevede il ritrovo e la partenza alle 15,30 da Piazza San Pio V, a seguire sono in programma un percorso culturale dedicato a “Gli agrumi e l’alloro nella storia e nell’arte” e la visita guidata gratuita al Museo del Tarpato arrivando dunque, a piedi, fino al vecchio incasato di Grottammare alta.
La manifestazione è organizzata grazie al contributo della Regione Marche e del Comune di Grottammare.
La partecipazione all’evento è gratuita con un massimo di 50 presenze, ma occorre prenotare con un messaggio al numero 3939365509, entro il 26 aprile, indicando il proprio nome e cognome.
Camminata sportiva nei luoghi del sisma 2016/2017
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Tornano le camminate sportive nei luoghi del sisma 2016/2017
Il 20 aprile appuntamento a San Gregorio di Acquasanta Terme
E’ in programma per sabato 20 aprile una camminata sportiva che si svolgerà sull’anello di San Gregorio di Acquasanta Terme.
L’iniziativa rientra nel progetto “Il valore sociale dello sport” realizzato dall’U.S. Acli Marche con il contributo dell’Ambito Territoriale Sociale XXII e il patrocinio del Comune di Acquasanta Terme.
Il ritrovo dei partecipanti avrà luogo alle 8,30 presso la stazione di servizio tra il bivio di Roccafluvione e Ponte d’Arli (S.S. Salaria 169,800 – Ascoli Piceno) per poi proseguire fino al punto di partenza tutti insieme.
Il percorso ad anello da attraversare (San Gregorio, Fleno, San Gregorio) è di circa 7 chilometri, della durata di circa 3 ore e mezza, sentiero di tipo E e dislivello di circa 305 metri. Sono consigliate scarpe da trekking o sportive.
La partecipazione è gratuita ma la prenotazione è obbligatoria con un messaggio al numero 3939365509 entro il 18 aprile indicando nome e cognome di chi sarà presente.
“Riprendono dunque – dice il presidente di U.S. Acli Marche Giulio Lucidi – le camminate sportive nei luoghi del sisma 2016/2017, un appuntamento ormai fisso che portiamo avanti da diversi anni con centinaia di persone di ogni età coinvolte”.
Per ulteriori informazioni sulle attività del progetto “Il valore sociale dello sport” si possono consultare la pagina Facebook Unione Sportiva Acli Marche, il sito www.usaclimarche.com o contattare il numero 3442229927 (anche per iscriversi alle varie attività).