La confessione pasquale - di vittorio Camacci
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A Pasqua ogni famiglia doveva avere le uova benedette in casa. Tutti osservavano questa tradizione compresi quelli un po' atei. In verità "ateo" era una parola un po' grossa, diciamo che in ogni famiglia le donne andavano spesso alla messa ed ogni tanto si confessavano, gli uomini, invece, frequentavano raramente la chiesa soprattutto quelli che si definivano "comunisti". Definirli "atei" era improprio perché almeno una volta all' anno si confessavano ed andavano a messa e questo avveniva di solito a Pasqua. " Non c' erano Santi né Madonne" per Pasqua tutti dovevano confessarsi e fare la comunione, uomini, donne, anziani e bambini. Molti brontolavano, soprattutto i più rudi, ma poi tutti aderivano. Più che per fare contento Don Paolo o le mogli e le madri ubbidivano ad un timore interiore perché i loro avi avevano sempre fatto così e quindi un motivo ci doveva essere. In realtà alcuni bleffavano, nel senso che facevano finta dicendo qualche bugia. Rimase famoso il caso di un noto zitellone locale che non si fidava di Don Paolo e si confessava solo il Mercoledì Santo, quando, il nostro beneamato parroco, per ovvi motivi, faceva venire dei frati, appositamente da lontani conventi, nella nostra parrocchia. Lui si avvicinò guardingo al primo confessionale, si inginocchiò con il viso davanti alla grata "bucherellata" e rimase in attesa. Finalmente il frate confessore, che quell' anno era irsuto, alto, robusto e sembrava molto deciso entrò nel confessionale. Non vi nascondo che lo scapolone vedeva il tutto come un supplizio e cercava di fare in modo che il tutto accadesse nel più breve tempo possibile. Ma quel poderoso frate non la pensava così, forse perché aveva intuito che quell' uomo che rispondeva a monosillabi dialettali nascondeva qualcosa di strano. L' erculeo monaco esordì senza indugi o remore con un secco: " bene, figliolo che peccati hai commesso"? Lo scapolo si sfregò le mani e pensò: " Mo' mi la cave ch' en puche"! Disse velocemente che non andava quasi mai in chiesa e che ogni tanto palesava ad alta voce ingiurie e bestemmie mentre nel frattempo pensava: " Mo' stu' Santando' mi fa di' nu Padrenuste e du Avemarie e mi spicce subbite" ! Non fu così! Iniziò, per lui, un vero e proprio calvario. E dove abitava, che mestiere faceva, quanti anni aveva e perché non si era sposato, poi nel caso, qualvolta, gli fosse venuta la voglia di pregare che suppliche invocava. Il supplizio durava da più di mezz'ora e lo zitellone era sudato fradicio, peraltro si esprimeva in dialetto, quindi il frate non capiva facendolo sforzare oltremodo per tradurre in italiano. Ad un certo punto arrivò la domanda che rischiò di guastare tutto. Il frate gli chiese se aveva mai desiderato la donna d' altri. Lo scapolone rimase interdetto , fece una lunga pausa come se cercasse tra i suoi ricordi poi disse : "No ma forse sci"! L' irsuto cappuccino, spazientito, voleva una risposta certa. Allora il tapino raccontò la verità. Disse che frequentava di tanto in tanto una vedova di un paese vicino. Si vedevano con varie scuse ad Acquasanta per gli incontri amorosi. Precisò, pure, che quella donna non era di altri perché il marito era morto, esibendo il coraggio comune a molti uomini quando sono in difficoltà, disse con voce ferma e decisa: " La colpa jie' la sii, pecche' jie' na diavula tentatrice"! Alla domanda perché non la sposi lo scapolone rispose: " Pecche' jiessa dicia chi jie' abbassate lu' prime marite"! Alla fine il supplizio terminò. Lo zitellone si alzò dal confessionale stremato e mandido di sudore decidendo di fare la penitenza all' osteria per ritemprarsi dalla fatica. Una cosa è certa, non l' ho più visto confessarsi né entrare in chiesa se non al suo funerale.
Vittorio Camacci
l’Antico e le Palme - 30 31 marzo e 1 aprile 2024
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l’Antico e le Palme
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Isola Pedonale
30 31 marzo e 1 aprile 2024
Siamo giunti alla seconda edizione dell’anno de L'Antico e le Palme che si svolge a San Benedetto del Tronto dal 1994 ed è la manifestazione di antiquariato, collezionismo e vintage più importante del centro Italia. È questa l'edizione che anticipa l'estate, infatti occorrerà poi aspettare la data del 28/30 giugno per la prossima edizione. Quindi Pasqua a San Benedetto del Tronto, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del bello e delle nostre radici.
L’Antico e le Palme si conferma il mercato di riferimento per l’antiquariato, il design storico, il modernariato e il collezionismo vintage. Un salone per cacciatori di memorie. Nei suoi stand si trova infatti il modernariato, così come il design d’autore, ovvero mobili e complementi per la casa che vanno dal secondo Dopoguerra fino agli anni Ottanta firmati da designer universalmente riconosciuti come “maestri”. A sfilare nell’isola pedonale di San Benedetto del Tronto, infine, gioielli anche antichi, le grandi firme dell’orologeria da collezione.
L’Antico e le Palme è un’occasione unica per incontrare di persona i venditori specializzati, trovare il pezzo raro e prezioso, rinnovare l'arredamento, donare un regalo veramente originale. Appassionati di mercatini, collezionisti di modernariato, curiosi in cerca di emozioni ed intenditori avranno quindi un’occasione imperdibile per seguire la loro passione.
Il vintage è sempre più di tendenza nella Riviera delle Palme e la manifestazione cresce in qualità ogni anno seguendo un trend internazionale dove il design e il vintage di qualità torna ad essere protagonista nelle case degli italiani.
Dilaga sempre di più la moda del second hand, abbigliamento vintage che profuma di sostenibilità. Infatti sempre più persone scelgono di acquistare capi più consapevolmente, riciclando vestiti e accessori che hanno già avuto una vita e in questo modo permetterci capi firmati ad un prezzo più abbordabile. Per molti la moda di seconda mano è diventata una componente fondamentale del guardaroba: un capo vintage veste di una storia cui si possono aggiungere ricordi personali. Invece di essere solo un'aggiunta stravagante a un capo fresco di acquisto, il vintage ha lentamente preso il sopravvento, diventando la base di ogni outfit. Questa moda parte proprio dalle case di moda che recuperano stili del passato che sono stati icone di stile e ne hanno fatto oggi una bandiera della sostenibilità.
Quindi spazio al collezionismo, consapevole o istintivo, ragionato o d’impulso, ma che fa innamorare e piace tanto agli italiani.
30 31 marzo e 1 aprile
San Benedetto del Tronto
Viale Buozzi e Rotonda Giorgini
Ingresso libero - orario 9/19
Contatti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.mercatiniantiquari.com
FB @l’Antico e le Palme IG @mercatiniantiquari
Tel. 0736 256956 393 9862023
Carlo Crivelli, un tardivo dovuto risarcimento
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ITALIA NOSTRA- SEZIONE DI ASCOLI PICENO “WILLIAM SCALABRONI “
Ascoli Piceno 18 marzo 2024
Al Dott . Marco Fioravanti
Sindaco di Ascoli Piceno
Al Dott. Marco Cardinelli
Ass. ai Lavori Pubblici Comune di Ascoli Piceno
All’Arch.Rosella Bellesi
Soprintendente Marche Sud - Ascoli Piceno
All’Arch. Prof. Michele Picciolo
All’Arch. Antonella Caroli
Presidente Italia Nostra. Roma
Al Dott. Maurizio Sebastiani
Pres. Cons. Reg . Marche di Italia Nostra.Ancona
Alle Associazioni Culturali
Agli Organi d’Informazione.
Carlo Crivelli, un tardivo dovuto risarcimento.
Carlo Crivelli, veneziano di nascita, divenne ,poi, cittadino di Ascoli. Qui contrasse matrimonio, ebbe due figli e tenne una prestigiosa bottega che probabilmente era ubicata nel quartiere di San Biagio dove l’artista risiedeva.
In questa bottega furono realizzati numerosi capolavori , che purtroppo per probabile insipienza non si è avuta l’accortezza di conservare nella nostra città e in altri luoghi delle Marche, consentendone la dispersione nei quattro angoli della terra. Fortunatamente è rimasta ad Ascoli l’opera del maestro più spettacolare: il prestigioso Polittico che si può ammirare, nel suo commovente splendore, nella Cappella del S.S. Sacramento della cattedrale cittadina.
Delle opere sicuramente presenti ad Ascoli hanno preso la via della dispersione due polittici che erano esposti nella Chiesa del Convento di San Domenico e la famosissima e commovente Annunciazione, realizzata per festeggiare la Libertas Ecclesiastica concessa alla città. Questa opera si distingue dalle altre realizzate dal maestro in quanto riproduce angoli della città( forse della zona dove il Maestro risiedeva) con personaggi del posto e scene di vita quotidiana, mentre Sant’Emidio con amore mostra all’angelo annnziante l’immagine della città con le sue caratteristiche torri.
La dispersione di questa opera è sicuramente una perdita irrimediabile per l’immagine della città e per la sua storia.
Così come è una perdita imperdonabile la scomparsa di ogni segno che possa indicare dove è stato sepolto il corpo dell’artista, sepoltura effettuata , forse, in una fossa comune. Certo si è trattato di un trattamento che il grande artista non meritava.
Da qui l’esigenza, come un parziale tardivo risarcimento, di creare il Centro di Studio e Documentazione della pittura di Crivelli e dei Crivelleschi , dove poter studiare ed approfondire la vicenda del grande artista, riprodurre ed esporre le sue opere disperse, indagare e scoprire dove si trovava la sua residenza e la bottega dove ha realizzato tanti capolavori e ,per ultimo, dove risposano le sue ossa.
E’ il minimo che la nostra città possa fare per farsi perdonare del trattamento che gli è stato riservato . Oltre tutto la realizzazione del Centro si rileverebbe come uno strumento fondamentale per esaltare l’immagine della città , dando così un risposta positiva alle sollecitazioni che già nel lontano 1994 il Prof Pietro Zampetti , notoriamente il più importante studioso della pittura rinascimentale delle Marche e Adriatica, concordava sulla esigenza di realizzare il Centro proposto dalla Sezione di Italia Nostra.
E’ quindi viva la speranza che si decida finalmente di utilizzare qualche ambente del Convento di San Domenico ed in particolare lo spazio della palestra che occupa i locali del’antica Chiesa del Convento dove, come già accennato, erano presenti due polittici del Crivelli,tra cui quello detto Demidoff ,ora esposti in gran parte nella National Gallery di Londra, e forse anche una terza opera di cui non si conosce la sorte.
Purtroppo anche questa volta forse di tratta di un vuota speranza.
Italia Nostra, per quanto le compete, continuerà a lottare perché si realizzi questo Centro con impegno ad elaborare gratuitamente un primo progetto di massima . Nell’augurio che prima o poi si comprenda che solo con la realizzazione del Centro e di altre iniziative simili si potrà rilanciare l’immagine e il ruolo della città, facendola uscire dallo stato di sostanziale crisi demografica, economica e sociale in cui da tempo giace.
Grati per l’attenzione, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.
Il Presidente della Sezione di Italia Nostra
(Prof. Gaetano Rinaldi )
ITALIA NOSTRA-SEZIONE DI ASCOLI PICENO “WILLIAM SCALABRONI”
Ascoli Piceno 19 gennaio 2024
Al Dott. Marco Fioravanti
Sindaco di Ascoli Piceno
Al Dott. Marco Cardinelli
Ass. ai Lavori Pubblici del Comune di Ascoli Piceno
Il Convento di San Domenico
In primo luogo esprimiamo il più vivo apprezzamento per la disponibilità mostrata nei nostri confronti permettendo l’ effettuazione di una visita nei locali del Convento di San Domenico, per i quali sono stati ormai avviati i lavori di recupero.
Approfittando della vostra sensibilità ci permettiamo formulare alcune riflessioni e proposte, nella speranza che si possa avviare una minima interlocuzione e che le nostre richieste possano essere prese in considerazione e accolte.
In merito riteniamo di fare una premessa: il nostro intervento non intende minimamente porre degli ostacoli al progetto del recupero di un complesso edilizio in una condizione di totale e forse irreversibile degrado ed abbandono. Tende invece a servire da stimolo per favorire la conservazione della memoria storica di un edificio ricco di importanti testimonianze di civiltà e consentire, in pari tempo, la creazione di strutture capaci di contribuire alla esaltazione dell’ immagine della nostra città, onde favorire lo sviluppo della forma innovativa del turismo residenziale e degli scambi culturali.
In proposito, per evidenziare l’importanza del Convento, vorremmo richiamare alla memoria quanto affermato da Tullio Lazzari nel Volume” Ascoli in Prospettiva” stampato nel lontano 1724.
Tralasciamo quanto rilevato sulla importanza della Chiesa, ormai completamente distrutta, in cui erano presenti pregevoli opere d’arte , tra cui alcune del sommo Carlo Crivelli, ormai in gran parte disperse o esposte nei quattro angoli del mondo.
Vorremmo , invece, accennare a quanto sostenuto dal Lazzari , secondo cui “ era meritevole di essere guardato il Chiostro di tal Convento, ove fu sempre una copiosa antichissima Libreria”( ora completamente scomparsa ) e( ammirare ) le numerose lunette “ dipinte a buon fresco negli anni 1612 e 1613” da Bastiano Ghezzi di Comunanza, padre del più famoso Giuseppe Ghezzi, Segretario e Componente della famosa Accademia di San Luca.
Purtroppo, con stupore, abbiamo notato che gli affreschi del Ghezzi sono stati in gran parte coperti da un anonimo stato di intonaco, che forse ha contribuito a creare una immagine pulita , rendendo peraltro il luogo del tutto asettico e senza storia.
La prima richiesta che ci permettiamo di formulare è che si cerchi di eliminare questo intonaco per recuperare e restaurare, sperando che ciò sia ancora possibile, gli antichi storici affreschi.
Andrebbero, poi, individuati i locali che ospitavano l’importante Libreria o Biblioteca, una delle più importanti delle Marche, Libreria che , come già accennato, a detta del Lazzari si trovava ai lati del Chiostro, probabilmente in locali prossimi all’antico refettorio ,dove fortunatamente sono ancora presenti alcuni affreschi di Nicola di Ulisse di Siena, tra cui una commovente Crocifissione.
E’ molto probabile, se non addirittura sicuro, che tutte le pareti di questi locali, sia che si tratti del Refettorio che dell’antica Libreria,fossero coperte da preziosi affreschi, dello stesso valore di quello che si possono ancora ammirare.
Purtroppo il locale dell’antico Refettorio è stato rimpicciolito, in quanto al centro dello stesso è stato realizzato un tramezzo, peraltro facilmente eliminabile, per creare due aule in luogo di quella ben più grande prima esistente, sulla cui parete di sinistra, di fronte all’affresco della Crocefissione , doveva esser presente un altro che la copriva interamente.
Almeno questo è il ricordo che abbiamo di una visita potuta effettuare solo per una attimo in quanto allontanati immediatamente dai docenti che stavano effettuando delle lezioni , probabilmente ad alunni di minore età.
Purtroppo non siamo in grado di esibire foto o altro materiale che confermi questa nostra supposizione.
Così come sono rimaste nella nostra memoria le immagini degli affreschi che coprivano tutte le lunette del porticato del Chiostro , affreschi, come accennato, realizzati dal Ghezzi e di cui parlano sia il Lazzari sia Gianbattista Carducci nel volume”Su Le Memorie e i Monumenti di Ascoli nel Piceno” pubblicato nel 1853.
E’ da supporsi , come già accennato, che anche nei locali contigui all’antico Refettorio, dove probabilmente era allocata la prestigiosa Liberia del Convento, fossero presenti altri pregevoli affreschi.
Purtroppo anche tutte le pareti dei questi locali sono coperti da una anonima coltre di intonaco.
Ci permettiamo di formulare questi suggerimenti:
- Prima di avviare i lavori di recupero effettuare dei saggi per accertare se sotto gli intonaci , che coprono le pareti dell’antico refettorio e dei locali contigui, dove probabilmente era allocata la prestigiosa “LIBRERIA”, siano ancora presenti degli affreschi;
- Analoga indagine andrà effettuata nelle lunette presenti nel Chiostro, dove furono realizzati gli affreschi dal Ghezzi;
- In presenza degli affreschi provvedere al loro recupero e restauro consentendo di donare alla nostra città altre importanti testimonianze di civiltà del territorio, permettendo, così , di ricordare anche l’importanza del Convento di San Domenico .
- Prevedere ,inoltre, la fruizione pubblica di questi preziosi locali.
Per quanto riguarda la realizzazione del Centro di Studio e Documentazione della Pittura di Carlo Crivelli e dei Crivelleschi ci permettiamo di indicare come sede del Centro l’ampio locale della palestra realizzata nell’antica Chiesa del Convento.
Questo locale è spazioso e non sarebbero necessari particolari lavori per rendere possibile questa sistemazione. Infatti sembra creato quasi apposta per ospitare una struttura prestigiosa come il Centro da noi proposto.
Oltre tutto questa scelta risulterebbe quasi come una sorta di risarcimento nei confronti del grande artista cittadino ascolano Carlo Crivelli a ricordo delle opere da lui realizzate in gran parte nella nostra città , di cui alcune, importanti e prestigiose, una volta esposte proprio in questa Chiesa.
D’altra parte facendo questa scelta si perderebbero, forse, due appartamentini, ma in cambio si creerebbe una struttura innovativa di sicuro imperituro prestigio per l’immagine della città e per chi dovesse adottare questa decisione.
Ci premettiamo di confermare, infine, che la Sezione , a titolo gratuito, si impegnerebbe ad elaborare un preliminare progetto di fattibilità di questo Centro con l’indicazione delle modalità di realizzazione e le finalità dello stesso.
Profondamente grati per la generosa disponibilità, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.
Il Presidente della Sezione
(Prof. Gaetano Rinaldi )
"Ascoli e Dante" ad Ascoli Piceno
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“Ascoli e Dante – personaggi, luoghi e aneddoti”
Appuntamento sabato 23 marzo ad Ascoli Piceno
E’ diventata ormai un appuntamento fisso l’iniziativa “Ascoli e Dante – personaggi, luoghi e aneddoti” curata dall’Unione Sportiva Acli Marche Aps.
La manifestazione, infatti, viene organizzata in prossimità della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei Ministri che si celebra il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia.
L’iniziativa di U.S. Acli Marche è in programma per sabato 23 marzo alle 15 con partenza davanti alla Porta Romana in Piazza Cecco d’Ascoli ad Ascoli Piceno.
La manifestazione viene realizzata all’interno del progetto “Salute in cammino per la cultura” col sostegno della Regione Marche – Progetti accoglienza 2024.
Già negli anni passati U.S. Acli Marche ha proposto l’iniziativa “Ascoli e Dante – personaggi, luoghi e aneddoti” che ha attirato l’attenzione di tanti appassionati alla figura del sommo poeta.
Si tratta di un percorso cittadino dedicato ai legami, e ogni anno ne spuntano di nuovi, tra la città di Ascoli Piceno e Dante Alighieri.
La camminata è adatta a persone di ogni età.
Per poter partecipare occorre inviare un messaggio al numero 3939365509 entro il 21 marzo, indicando nome e cognome di chi sarà presente all’evento.
E’ previsto un tetto massimo di 100 partecipanti, la partecipazione è gratuita.
In caso di pioggia la manifestazione sarà spostata ad altra data.