VI Corsa e camminata dei Calanchi - Festival dei Due Parchi
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FESTIVAL DEI DUE PARCHI 13° Edizione – Anno 2022
VI Corsa e camminata dei Calanchi “Memorial Alessia Chiaro”
Giovedì 2 Giugno 2022, ore 9.30
Frazione Polesio di Ascoli Piceno (AP)
COMUNICATO STAMPA
Prosegue l’Edizione 2022 del Festival dei due Parchi con la 6° edizione della Corsa e camminata dei Calanchi “Memorial Alessia Chiaro”, in programma Giovedì 2 Giugno, Festa della Repubblica, alle ore 09.30, con partenza e arrivo dalla frazione Polesio di Ascoli Piceno (AP), corsa in natura su percorso di 14 km ed eco-passeggiate su percorsi di 3 o 6 km, alla portata di tutti.
La manifestazione è dedicata ad Alessia Chiaro, Caporal Maggiore degli Alpini del Reggimento Julia, tragicamente scomparsa il 27 Maggio del 2015, nel corso di un addestramento in montagna: «A te Alessia, valorosa e generosa Alpina, va il nostro pensiero e quello dei corridori e camminatori che vorranno unirsi nel ricordo di tutti quei giovani, rari diamanti, che lontani da casa, scelgono i lavori più duri, fedeli alla Vita fino ed oltre la morte», questo il messaggio a lei rivolto dal Festival.
Tantissime sono le leggende che ruotano intorno al Monte dell’Ascensione (l'Ascenziò, in dialetto ascolano), un rilievo di 1.110 m di altitudine che sovrasta la città di Ascoli Piceno. Già denominato Monte Nero, probabilmente per la sua vegetazione fitta e dal colore intenso, prese, poi, il nome di Monte Polesio, dalla leggenda di Santa Polisia, unica figlia del pagano Polimio, prefetto romano di Ascoli, la quale, si narra, che si sia rifugiata nei boschi dell’Ascensione per sfuggire alle ire del padre per la sua conversione al cristianesimo, battezzata per mano di Sant’Emidio. Giunta sulla sommità del monte, inseguita dai soldati romani, riuscì a sottrarsi alla cattura grazie ad una voragine che si aprì e inghiotti la vergine. L’attuale denominazione trae origine, infine, da Meco del Sacco che vi fondò la Chiesa dell’Ascensione. La più bizzarra e curiosa tra tutte le leggende, poi, è sicuramente quella secondo cui se una persona non raggiunge mai a piedi, almeno una volta nella propria vita, la cima del Monte, dovrà, poi, farlo sotto forma di lumaca.
Saranno previsti percorsi con difficoltà differenziate onde consentire a tutti la partecipazione. Si va da un percorso di 14 km per la gara competitiva, riservata ai possessori di certificato medico agonistico, e per la non competitiva a “passo libero” ai 6 e 3 km per le Ecopasseggiate alla portata di tutti. Al termine dell’evento è in programma un Pasta Party conviviale nella piazza di Polesio e premi ad estrazione.
L’iscrizione è obbligatoria e da effettuarsi entro le ore 24 di domenica 29 Maggio per la corsa ed entro lunedì 30 Maggio per l’eco-passeggiata. Per info ed iscrizioni: www.festivaldeidueparchi.it, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 0736.250818.
Anche quest’anno il Festival da appuntamento a grandi e piccini, camminatori e corridori per “l’ascesa” al Monte dell’Ascenziò.
"Ma’, damme lu pà" - di Vittorio Camacci
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Scommetto che sono pochi quelli delle nuove generazioni che hanno avuto la fortuna di poter assaggiare un pezzo di pane casereccio appena sfornato. Non potete neanche immaginare cosa vi siete persi... E che cosa quelli anziani come me rimpiangono con molta nostalgia. Quando io ero bambino il pane nelle nostre zone era ancora prodotto autonomamente da ogni famiglia. La sua produzione era relativamente semplice, bastavano: acqua, lievito, sale e farina ed un luogo di cottura, ossia un forno. Infatti, tutte le antiche abitazioni avevano a fianco un vecchio forno a legna. La loro tecnica di costruzione era antica di secoli, fatta interamente di materiali poveri locali ed erano un vero e proprio capolavoro di efficienza e semplicità. Su una base di pietra arenaria, venivano inseriti mattoni refrattari, per ottenere una buona pavimentazione resistente alle alte temperature. Su queste veniva poi tracciato un cerchio, che era esattamente, l’ampiezza interna del forno da costruire, quindi si contornava l’esterno della tracciatura con una prima fila di mattoni refrattari posti in "costa", con una leggera pendenza verso l'interno. Dentro il primo giro di mattoni si metteva una grande quantità di sabbia umida, battuta e compattata fino a formare una cupola. Questo non era altro che la copia in rilievo della cavità del forno. Ora bastava murarvi sopra mattoni refrattari, giro dopo giro, inclinati in dentro, lasciando ovviamente il vuoto della bocca. Quindi si estraeva la sabbia dall'interno e si apriva un camino sopra la bocca. Tutto era racchiuso da mura in pietra arenaria riempite di creta refrattaria per trattenere meglio il calore. Usando travetti di castagno opportunatamente squadrati e saldamente murati, si costruiva il tetto coperto da tavole, sempre di castagno, con sopra i coppi o le tegole. Questi tetti di solito comprendevano anche un ballatoio che proteggeva dalle intemperie la bocca del forno e chi vi avrebbe lavorato. La bocca era tappata da un coperchio in ghisa con manico. Il forno appena costruito andava poi "svegliato" , cioè battezzato con il primo fuoco interno lasciato successivamente raffreddare a coperchio chiuso per tutta una notte.
"Fare il pane" era un'attività prettamente femminile, assai faticosa, tramandata di madre in figlia, senza supporti tecnologici come le impastatrici, e solo forza di braccia ed esperienza acquisita in anni la rendeva possibile. La massaia, ogni quindici giorni, era addetta a questa incombenza, spesso aiutata dalla suocera o dalle figlie maggiori. Si cominciava con il setacciare la crusca, residuo di macinazione ancora impuro, ricavata dal grano autoctono, che allora si coltivava fino ad alta quota, le qualità più usate e più resistenti erano il Marzolo, il Solina, il Frassineto ed il Senatore Cappelli. Ancora erano attivi alcuni mulini e si poteva macinare il raccolto vicino casa. Nel mio paese esisteva un grande mulino a pietra, alimentato ad energia elettrica, gestito dalla famiglia D'Ortenzi in un locale annesso al loro emporio commerciale. Ma ben più antichi erano i mulini ad acqua lungo il fosso di Capodacqua, il fiume Tronto ed il fosso delle Pianelle. La farina ricavata veniva impastata nel quantitativo necessario con lievito "madre" ed acqua. Il lievito si tramandava di famiglia in famiglia da decenni e veniva conservato religiosamente. Dopo aver formato le pagnotte, si ponevano su una tavola di legno, coperte con un telo di lino e lasciate lievitare per qualche ora. Intanto si accendeva il forno e si portava a temperatura, cioè fino a che la volta interna non diventava grigia, quindi si spargevano le braci su tutta la base del forno, per farlo scaldare uniformemente. Nel frattempo si rimpastavano e riformavano le pagnotte, avendo cura di segnarvi sopra una croce, sia per ribadire la sacralità religiosa del pane sia per far uscire meglio il vapore da esso. Quando le braci si velavano della prima cenere, si toglievano e si puliva accuratamente il forno con una scopetta di ginestra passandovi poi uno straccio umido inchiodato su di un bastone. Prima s'infornava la teggia della pizza casereccia, la "Cacciannanze": "bianca" guarnita con olio e rosmarino o "rossa" con aggiunta di pomodoro. Poi con una pala di legno si infornavano le pagnotte e si chiudeva la bocca con il coperchio. Poco dopo il fragrante profumo del pane si spargeva come un balsamo miracoloso per tutta l'aia. "Mà damme lu pà"! Era questa l'atavica richiesta che scaturiva allora dalle nostre bocche, pronte a riempirsi di croccanti panzanelle, bruschette con olio d'oliva, fette di pane spalmate di fresca ricotta pecorina e pezzi di pizza odorosi. Bastava così poco per renderci felici e rinvigoriti, pronti per affrontare nuove scorribande nella natura.
Vittorio Camacci
“Sport, salute e ambiente”
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Appuntamento il 14 maggio a San Benedetto del Tronto
Sabato 14 maggio, con partenza alle ore 9 davanti all’ingresso centrale del centro commerciale Porto Grande a San Benedetto del Tronto, si svolgerà una camminata sportivo/naturalistica che attraverserà la Riserva naturale della Sentina.
Il programma dell’iniziativa “Sport, salute e ambiente”, a cui è possibile partecipare gratuitamente, prevede l’attraversamento di un percorso di circa 5 chilometri e lo svolgimento di una camminata della durata di circa un’ora.
La prenotazione per partecipare all’iniziativa è obbligatoria e va effettuata entro il 12 maggio inviando un messaggio con nome e cognome di chi partecipa e data della manifestazione al 3939365509.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di far conoscere maggiormente la splendida Riserva naturale della Sentina e le sue ricchezze, ma anche attirare l’attenzione sulla necessità di praticare attività sportiva come strumento di prevenzione della salute.
La manifestazione, infatti, viene organizzata in prossimità della Giornata mondiale dell’ipertensione arteriosa, prevista per il 17 maggio.
E tra i fattori di rischio proprio dell’ipertensione, oltre alla familiarità ed all’avanzare dell’età, c’è proprio la sedentarietà. Occorre, dunque, muoversi il più possibile e praticare attività fisica almeno mezz’ora al giorno per contrastare l’insorgere di varie patologie tra cui proprio l’ipertensione che, va ricordato, aumenta il rischio di complicanze cardiovascolari quali l’ictus, l’infarto del miocardio e l’insufficienza renale cronica.
Durante la manifestazione saranno applicati il protocollo e le linee guida U.S. Acli nazionale di contenimento Covid 19.
In caso di pioggia la manifestazione, organizzata da Associazione Giovanile Picena Asd Aps, in collaborazione con U.S. Acli Marche, Qualis Lab Analisi Cliniche e con il Centro commerciale Porto Grande, col patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto, sarà spostata ad altra data.
Discover Piceno - il nuovo gioco digitale
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Discover Piceno
presentato il nuovo gioco digitale itinerante per scoprire le ricchezze del Piceno
Enigmi, indovinelli, cruciverba e rebus per conoscere con entusiasmo i luoghi meravigliosi e poco conosciuti del Piceno
Per i giocatori in palio sconti e premi con prodotti e servizi del territorio
L’iniziativa è promossa dal Consorzio Discover Italy e finanziata dalla Regione Marche nell’ambito del bando POR FESR 2014-2020 per il sostegno all’innovazione delle piccole e medie imprese culturali e creative, della manifattura e del turismo
Cultura, agroalimentare, turismo, artigianato artistico, tradizioni popolari, costumi e musei sono da sempre gli elementi caratterizzanti dell’identità marchigiana e del piceno e i punti di forza dell’attrazione del territorio. Da oggi queste ricchezze si potranno scoprire e conoscere in modo innovativo e a portata di smartphone grazie al progetto Discover Piceno.
L’iniziativa, infatti, promuove un gioco digitale itinerante a portata di tutti e durante tutto l’anno, per scoprire e conoscere con entusiasmo e protagonismo i luoghi poco conosciuti del Piceno grazie ad aneddoti, enigmi, indovinelli e cruciverba che sveleranno il territorio in maniera inedita. Grazie alla applicazione dedicata sarà possibile conoscere storie interessanti su piazze, musei, chiese e vivere emozioni forti e sorridere su particolari intriganti e misteriosi. Tutto all’insegna del divertimento, dell’avventura, dell’esperienza da vivere e raccontare, generando così un fenomeno virale.
Il percorso sarà realizzabile a piedi, in bicicletta e monopattino proprio per accogliere tutte le modalità di scoprire e conoscere il territorio. I giocatori riceveranno sconti e premi con prodotti e servizi del territorio Piceno.
L’applicazione sarà sperimentata nella città di Ascoli Piceno in cui saranno sviluppati due percorsi dedicati ad Ascoli Classica e Ascoli Romantica.
Il percorso sarà accompagnato dall’hashtag #DiscoverPlay che tutti i giocatori potranno utilizzare per immortalare e divulgare gli scorci più belli e significativi del loro percorso. Il tragitto digitale sarà disponibile dal prossimo giugno.
L’iniziativa è promossa dal Consorzio Discover Italy nell’ambito del bando POR FESR 2014-2020 per il sostegno all’innovazione delle piccole e medie imprese culturali e creative, della manifattura e del turismo.
“Grazie a questa iniziativa vogliamo promuovere il territorio mescolando tradizione e innovazione – commenta Antonella Nonnis, presidente del Consorzio Discover Italy -. Le nostre tradizioni sono consolidate, riconosciute e apprezzate da secoli ma non possiamo mancare l’appuntamento con l’innovazione e la digitalizzazione oltre che andare incontro alle esigenze dei turisti che sempre più si confrontano con la loro vacanza grazie al loro smartphone. Un’esperienza che siamo sicuri incuriosirà sia i turisti che i residenti che avranno modo di conoscere la loro città con altri occhi”.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla stampa all’interno della manifestazione Fritto Misto ad Ascoli Piceno in Piazza Arringo a cui hanno preso parte Antonella Nonnis, presidente Consorzio Discover Italy, Francesca Pulcini, referente del progetto Discover Piceno e Giovanni Silvestri vice sindaco di Ascoli Piceno.
Per informazioni
Francesca Pulcini
334.6031135