“Ascoli Romana” - lunedì 6 settembre
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ASCOLI – “Ascoli Romana”. E’ questo il titolo di un evento culturale gratuito con guida turistica che si svolgerà lunedì 6 settembre con partenza alle ore 21 da Piazza Matteotti.
L’iniziativa è organizzata dal comitato regionale dell’Unione Sportiva Acli Marche grazie al sostegno di Fondazione Carisap e Comune di Ascoli Piceno.
La prenotazione è obbligatoria (prevista la partecipazione di un massimo di 90 persone) e dovrà avvenire con un messaggio al numero 3939365509 indicando nome e cognome di chi partecipa e la data della manifestazione.
La partecipazione è gratuita.
Per lunedì 6 settembre è dunque in programma un nuovo tour nel centro storico predisposto dalla guida turistica abilitata Valentina Carradori, tour finalizzato a fare movimento ma anche a conoscere meglio la città di Ascoli in questo caso partendo dal periodo romano.
Saranno applicati il protocollo e le linee guida U.S. Acli nazionale di contenimento Covid19. L’utilizzo della mascherina ed il distanziamento saranno obbligatori.
Per informazioni sui prossimi appuntamenti con le attività dell’U.S. Acli Marche si possono consultare il sito www.usaclimarche.com e la pagina facebook Unione Sportiva Acli Marche.
Invito all'omertà - di Vittorio Camacci
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L'abbandono dei luoghi amati, dove si è nati e si è cresciuti, la perdita delle persone care che per vari motivi sono svanite, accomuna tutti gli abitanti del cratere e provoca un dolore che si sente e si riconosce chiaramente.
Esso ci costringe ad aprire la bocca e ad urlare tutta la nostra disperazione e la nostra rabbia. Questo dolore è la fine di una relazione che si pensava fosse per sempre, è un'esperienza che ci spiazza e ci porta spesso alla collera, l'altra faccia del dolore, l'ultimo baluardo di resistenza. Passare attraverso lo smarrimento, la perdita di senso, il vissuto d'inutilità, confrontarsi con un sentimento di svuotamento, d’ingiustizia, con la sensazione che niente possa mai cambiare ci porta ad un'urgenza reattiva che ci fa cadere in un banale errore: gridare ad alta voce, con furia e con ira tutte le verità del post-terremoto. Scordiamo così che la meglio parola è quella che non si dice, questo è, quindi, un invito all'omertà come promessa. Tapparsi la bocca volontariamente significa avere dei vantaggi pratici e di consorteria che ci salvano dalle rappresaglie. Astenerci volutamente dall'accusare, dal denunciare, dal testimoniare ci fa diventare anonimi e quasi invisibili, credetemi, questo all'interno del cratere è un grande vantaggio.
Qui tutti sanno e nessuno osa infrangere il muro dell'omertà, nessuno è disposto a rischiare l'esposizione mediatica di controtendenza. Così nessuno vede più, nessuno sente più, nessuno parla più. Tutti sanno ma preferiscono il silenzio, scelgono scientemente di voltare la faccia dall'altra parte, standosene con le mani in mano. L'omertà come solidarietà per difendersi in una società regolamentata da leggi, norme etiche, principi morali, usi, costumi e tradizioni ormai artefatte per la convenienza dei potenti.
Con la fine dell'estate si è tornati a commemorare il V anniversario del terremoto con cerimonie ineccepibili: rintocchi di campane a morto, i silenzi di tromba, le corone d'alloro, le magliette, gli stendardi, i gonfaloni dei comuni, le fiaccolate, i giornalisti, i fotografi, le telecamere televisive, i presidenti, i governatori, i parlamentari, i consiglieri regionali, i sindaci, i commissari, i questori, i prefetti, i militari, i pompieri, i carabinieri, i poliziotti, i vescovi, i preti ed i leccapiedi. Dall'altra parte industriali, progettisti, costruttori, im(prenditori), superstiti e sopravvissuti. "Adesso i soldi ci sono, Lo Stato vi è vicino con cifre tonde a molti zeri!" E tutti ci credono... Intanto si sono venduti pure le macerie. Zitti, questo non si deve dire, perché ci rifanno tutto più nuovo e più bello. Mica siamo stupidi! Può apparire singolare che io prenda questa posizione, ma avendo avuto il privilegio di osservare con una "lente d'ingrandimento" tutte le situazioni particolari dei nostri paesi ho capito che il terremoto è soprattutto un "evento sociale" di enorme rilievo, un peso che può mettere in gioco l'identità e l'appartenenza di ogni singolo individuo del cratere per cui il prezzo da pagare è davvero incommensurabile, non solo per le vite perse, per la perdita del patrimonio artistico e storico, per l'emigrazione e lo spopolamento del territorio, la mutazione dell' attività produttive.
Questa è solo la prima parte delle conseguenze, quella che fa scaturire compassione e solidarietà, poi arrivano le speculazioni, la corruzione, la svendita dei beni pubblici, gli espropri e con essi i profitti, gli interessi, i guadagni leciti ed illeciti. In questo modo si azzerano, in nome del dio denaro, secoli di storia, si stravolgono la nostra cultura, le nostre tradizioni, le nostre attività produttive. Il terremoto quando non ti toglie la vita ne cambia il senso.
Questo avviene sia in modo individuale che collettivo, spezzando i legami tra gli individui, tra i gruppi, cambiando i destini dei paesi, facendo emergere diseguaglianze e disparità, ovviamente chi soffrirà di più saranno i poveri ed i deboli, facendo venire a galla realtà drammatiche come: illegalità, omertà, complicità. Queste deviazioni riguardano, principalmente, i rapporti di potere basati sulla paura, effettuati dalla classe dirigente, dalle imprese, dagli operatori statali e persino, a volte, dalla cultura e dalla ricerca, ciò fa aprire gli occhi sulla realtà umana che di fronte all'interesse economico si piega avidamente.
Questo, letto in controluce, ci fa pensare che la calamità vale più di un trattato di economia politica. La convenienza economica ha il potere di cancellare i simboli identitari, i monumenti, i paesaggi, i costumi, le tradizioni. Fa allontanare i giovani dal territorio, tutto quello che è vecchio viene abbattuto sostituendolo con abitazioni e strutture moderne. Dobbiamo allora domandarci se questo è un desiderio di tutti, se potremo vivere in un paese senza memoria, se questo è un impoverimento o una ricchezza e soprattutto se tutto questo lo decidiamo noi? Questa è la solita storia, quella che ci obbliga all'omertà, una storia che a nessuno piace raccontare, tutti sappiamo quello che sarà.
Le leggi premiano la ricostruzione ex-novo, quindi per il bene di tutti bisogna rispettare la legge. Siamo appena agli inizi e già è tutto cancellato con la spartizione dei fondi: i comuni colpiti maggiormente sono stati pochi ma il cratere è stato allargato fino al mare. Gli amministratori hanno acquisito consensi gestendo fintamente per il popolo ma intermediando realmente tra governo centrale ed imprese.
Per la loro carriera politica il terremoto è stata una vera benedizione. Noi, invece, dobbiamo stare zitti, mentre sotto i nostri occhi si ricostruisce a modo loro, mentre i nostri giovani vanno via e già si danza sui morti e ci saranno lapidi a cui nessuno porterà un fiore perché intere famiglie non esisteranno più. Se volete vivere bene questi anni di cambiamento siate rispettosi della legge del silenzio, vi sono momenti, nella vita, in cui tacere è un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico per cui quello che deve accadere accada, altrimenti...
Vittorio Camacci
Grande successo per "Sibyllarium"
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Grande successo per la VI Edizione di "Sibyllarium" organizzato dalla Compagnia dei Folli a Fornara di Acquasanta Terme (AP) sabato e domenica scorsi. Il festival fantasy ideato dalla compagnia teatrale ascolana per rivalutare l’entroterra piceno, sta crescendo in qualità e numero di partecipanti. Questo fine settimana tantissime persone hanno deciso di trascorrere una giornata all’aperto tra spettacoli, giochi, concerti e tanti laboratori didattici con a tema natura, riciclo e fantasia.
Sibyllarium ha avuto inizio sabato 28 agosto e durante la prima giornata gli organizzatori sono stati costretti ad affrontare le difficoltà di un temporale improvviso che però non ha bloccato la manifestazione. Una piccola riorganizzazione e, sotto un tendone, sono andati in scena due spettacoli per poi, una volta terminata la pioggia, riuscire a far ripartire tutta la manifestazione che si è conclusa con lo spettacolo della Compagnia dei Folli “Il fuoco della Sibilla”.
Domenica 29 agosto, invece, il meteo è stato clemente ed ha regalato un giorno di sole e fresco venticello di montagna. La parata iniziale con tutti i personaggi magici di Sibyllarium ha dato il via ad una giornata memorabile: spettacoli, giochi, laboratori tutto si è svolto come da programma, il pubblico ha potuto incontrare l’unicorno Zaff, un fauno, tante fate gnomi e folletti e divertirsi all’aria aperta tra il vocio felice dei più piccoli. Maghi strampalati, provetti giocolieri, trampolisti, strane marionette e falconieri si sono alternati nelle piazze di Sibyllarium. Al calar del sole la musica celtica ha fatto ballare e cantare il pubblico che si è intrattenuto fino a tardi per mirare le stelle e la volta celeste guidati da un astronomo.
A Sibyllarium tutte le attività sono state studiate per famiglie, bambini e ragazzi con attenzione a tutte le norme che in questo periodo sono in vigore. Il saluto del Presidente della Compagnia dei Folli, Carlo Lanciotti, prima dello spettacolo finale con i trampolisti ascolani, è stata l’occasione per ringraziare quanti si prodigano per la riuscita dell’evento. È possibile realizzare un festival come Sibyllarium grazie soprattutto ai tanti volontari che ogni anno dedicano gratuitamente il loro tempo per costruire un evento unico nel territorio piceno. E sono loro i veri protagonisti, sempre pronti ad accogliere e guidare il pubblico nel grande prato di Fornara, a fare le pulizie, a fare turni alle casse o a realizzare i laboratori con i più piccoli.
Il festival rientra nel progetto “Marche in vita” della Regione Marche e Amat, ed ha il sostegno di Bim Tronto, Mete Picene e Coop Alleanza. Un grazie per il supporto al Comune di Acquasanta Terme.
L’appuntamento è per il prossimo anno con tante novità che sono già in cantiere. La Sibilla, regina di Sibyllarium, ha promesso a grandi e piccini che l’appuntamento per il 2022 sarà ancora più coinvolgente.
Offida - una camminata naturalistica ed a 6 zampe
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OFFIDA – Domenica 5 settembre, con partenza alle ore 9,30 dal piazzale antistante Santa Maria della Rocca, si svolge una camminata naturalistica ed a 4 zampe a cui è abbinato un evento plastic free.Si tratta di “Salute in cammino”, iniziativa di promozione dell’attività fisica che questa volta prevede l’attraversamento dell’Anello della Madonna della sanità (Camminata escursione T – Sentiero Cai 750 – durata circa 2 ore).
La partecipazione è gratuita, prevede anche la presenza di cani (opportunamente al guinzaglio con collare o pettorina) ma occorre prenotare inviando un sms o un messaggio Whatsapp al numero 3939365509.
L’iniziativa è organizzato nell’ambito delle attività del progetto “Destinazione benessere Offida sport 2021”, promosso dall’assessorato allo sport del Comune di Offida, coordinato dall’Unione Sportiva Acli Marche, realizzato in collaborazione con Offida Nova – Associazione culturale e Scuola di educazione cinofila My Dog, con il cofinanziamento dalla Regione Marche.
Saranno applicati il protocollo e le linee guida U.S. Acli nazionale di contenimento Covid19.
Si consigliano abbigliamento e calzature comode e di portare una bottiglietta d’acqua.
Per i cani invece occorre avere la museruola, i sacchetti per le deiezioni ed acqua.
In caso di pioggia la manifestazione sarà spostata ad altra data.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa si possono consultare il sito www.usaclimarche.com o la pagina facebook dell’Unione Sportiva Acli Marche.
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