Mercatino Antiquario di Ascoli - 17-18 aprile 2021
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Solitamente il mese di aprile coincide con l'edizione straordinaria del Mercatino Antiquario.
Quest'anno non sarà così a causa delle ristrettezze del periodo che limitano la circolazione dei visitatori. Nonostante ciò saranno numerosi gli espositori di questa edizione che credono in Ascoli e nel suo mercato che per questa volta è tutto per i residenti del comune.
Nonostante le incertezze del momento e la zona arancione della Regione Marche, il mercato dell'antiquariato può continuare a svolgersi regolarmente grazie al carattere di ordinarietà a cadenza mensile. Infatti il mercato è un luogo sicuro e con l'aiuto degli espositori e visitatori si svolgerà nel rispetto di tutte le norme anti-Covid. L’obiettivo è di superare questi mesi mantenendo la continuità dell’evento che da trent’anni si svolge in città con l’occhio e il cuore verso la primavera e quindi verso una rinascita che ci auguriamo riguardi l’Italia intera.
Il Mercatino si svolgerà con orario dalle 9 alle 19 in Piazza del Popolo per entrambi i giorni mentre piazza Arringo, via del Trivio, Chiostro di San Francesco e Piazza Roma con orario sabato dalle 16 alle 20 e domenica dalle 9 alle 19.
E' rimandato al prossimo mese l'appuntamento con “Ti racconto Ascoli” visite guidate alla città le domeniche del Mercatino a cura dell’Associazione Guide Turistiche Ascoli Piceno "Marche V Regio".
INFO: Tel 0736 256956 393 9862023 FB @ercatini.antiquari www.mercatiniantiquari.com
Prossime edizioni: 15 e 16 maggio, 19 e 20 giugno.
Quando arriva la primavera? - di Vittorio Camacci
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Un giorno ho portato in escursione sui nostri sentieri una scolaresca. La giornata di fine marzo era splendida e di colpo ci sorvolarono un nugolo di uccellini che cinguettando chiassosamente si rincorrevano sopra i rami, appena gemmati, degli alberi. Allora dissi ai bambini che a causa della primavera, quegli uccelli lottavano per trovarsi una fidanzata. Di colpo mi bloccai, trasalii, forse ero andato troppo oltre e mi aspettai a quel punto una domanda, magari scabrosa, sull'argomento, invece, una bambina, dopo aver alzato timidamente la mano, mi chiese candidamente: "scusi, ma come si fa a sapere quando arriva la primavera"? Questa domanda poteva sembrare ingenua, invece non lo era per niente, perché un bambino che vive in città oggi non conosce i segnali inequivocabili che indicano l'imminente cambio di stagione. Segni, invece, che chi vive in montagna o in campagna conosce benissimo. L'agricoltura era un'attività sacra che offriva la possibilità di interagire stagione dopo stagione con il mistero della rigenerazione vegetale della natura. Essere perennemente in contatto con Madre Terra e operare in simbiosi con l'energia di cui essa è portatrice, significava creare un legame permanente con il sacro che è nei semi, nelle zolle, nei frutti, nel cielo. L'agricoltore era dunque, in questo contesto, un sacerdote della Natura, che viveva in luoghi densi di sacralità, i suoi gesti s'incastonavano all'interno di un ciclo cosmico, che prevedeva il tempo della semina, dell'attesa e del raccolto. I miei ricordi dell'infanzia erano fortemente influenzati dalle stagioni, soprattutto in campo alimentare, dove in inverno la dieta giornaliera era assai monotona composta quasi esclusivamente da prodotti contenenti farina, uova, il formaggio, gli insaccati e qualche verdura, ovviamente di stagione, come cavoli o broccoli.
Uno dei primi segnali che annunciavano la primavera era il portare o spargere il letame nei campi, poco prima della loro aratura e semina, perché il terreno indurito dal gelo invernale doveva essere preparato dissodandolo ed appunto arandolo e concimandolo per la semina delle varie colture. Il letame era caricato a mano con il forcone sui carrelli e veniva poi scaricato sul terreno per essere sparso, sempre a mano, su di esso. Anche il portare la "vacca alla monta" era un inequivocabile segnale di primavera. Al tempo non esisteva l’inseminazione artificiale e tutto avveniva nella locale stazione di monta taurina, situata sotto la casa di Mimina, vicino al palazzo dei Fabriziani, gestita da quello che era anche il macellaio: Salvatore, detto anche "Barmajore" o "Lù Zuzzitte". Noi bambini guardavamo da lontano, sotte lì Calevennette, con curiosità l'evento, imbarazzati capivamo il "perchè", ma non il "come" questa cosa avvenisse.
Comunque le prime messaggere della bella stagione erano in assoluto le rondini, arrivavano a frotte e si riappropriavano dei vecchi nidi che restauravano con beccate di fango misto a fuscelli di paglia. I loro voli pindarici ed acrobatici allietavano il cielo azzurro e terso di marzo. Anche i pollai erano in fermento, molte galline cominciavano a "chiocciare” , ossia a covare le uova; nelle conigliere le nascite avvenivano a ritmo serrato e le greggi tornavano ai pascoli seguite dai piccoli agnellini. Anche l'interno delle case prendeva nuova vita perché le donne si impegnavano assiduamente nelle pulizie pasquali, un rito di purificazione che intendeva togliere lo sporco accumulatosi in ogni angolo delle abitazioni nel corso dell’inverno. S'imbiancavano, per l'occasione, con la calce, i vari ambienti della casa, per farla apparire luminosa e rinnovata, lucidando anche per l'occasione le annerite pentole di rame che abbellivano le pareti della cucina. Come tocco di sensibilità femminile non mancavano mai di mettere rametti appena fioriti in brocche sopra le credenze ed i tavoli. La natura si svegliava improvvisamente cresceva l'erba, sugli alberi spuntavano le fronde e tra lo scrosciare dei rigogliosi fossi fiorivano le primule, le viole, i ciclamini e tanti altri fiori selvatici; tutto avveniva come in un film visto più volte e con il primo sole caldo noi bimbi ci spargevamo nelle vie del paese per i giochi all'aperto. Alla fine, sfiniti, tornavamo a casa tra le forti braccia di mamme-massaie che con tenerezza ci accarezzavano i visi accaldati. Dopo cena, esausti, ci abbandonavamo ad un sonno ristoratore, nelle camerette di casette silenziose che riposavano sotto cieli stellati, cullati dai versi degli animali notturni e dalla melodia di innumerevoli grilli.
Vittorio Camacci
Giornata Mondiale della Poesia 21-03-2021
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Fiori di poesia: invia la tua poesia per la Giornata della Poesia
L’iniziativa dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi è aperta a tutti i poeti
L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN), dopo il recente successo dell’iniziativa lanciata nell’occasione della Giornata Mondiale della Donna (8 marzo), che prevedeva l’invio di poesie scritte a mano da parte di poeti contemporanei, poi caricate sulla pagina personale dell’Associazione in Facebook, ha dato il via a un nuovo appuntamento con la poesia. L’occasione stavolta è quella dell’imminente Giornata Mondiale della Poesia che annualmente si celebra il 21 marzo.
Le semplici linee guida date a conoscere dall’Associazione per poter aderire prevedono l’indicazione di inviare un componimento poetico proprio (anche in dialetto e compresi anche gli haiku) entro la mezzanotte del 20 marzo che contenga almeno un riferimento, nel titolo o nel corpo del testo, al mondo floreale. La nuova iniziativa, dal titolo “Fiori di poesia”, aperta a tutti coloro che si conformeranno ai semplici parametri individuati nel bando, vedrà la sua “esplosione” proprio nel giorno del 21 marzo quando, sulla pagina FB dell’Associazione, verranno man mano pubblicati i vari testi. Sarà un florilegio di poesia. Si vedranno sbocciare rose, si sentirà l’odore dolce del gelsomino, ci si ammalierà dinanzi alle varietà florali, ai piccoli petali delle erbe aromatiche, ai colori accecanti o tenuti, giungendo a percepirne gli aromi di quelle meraviglie del Creato. L’iniziativa in oggetto intende favorire una qualche forma di partecipazione attiva e di condivisione in quanti amano e praticano la poesia.
Consapevoli delle ristrettezze imposte a livello governativo per i noti motivi relativi alla pandemia, il progetto si offre, così, quale momento di “declamare”, seppur nel virtuale, il proprio componimento e – soprattutto – nell’ascoltare gli altri partecipanti con i propri versi. Questo perché, come recita la breve citazione scelta come apripista a questo progetto, “Ci sono sempre fiori per coloro che vogliono vederli”, parole del pittore Henri Matisse.
Sarà possibile inviare un unico componimento poetico di massimo 30 versi entro la mezzanotte del 20 marzo alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
INFO:
Sito: www.associazioneeuterpe.com
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pagina Facebook dell’Associazione Euterpe
Presentazione dei restauri delle opere delle aree del terremoto finanziati da Italia Nostra
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Giovedì 18 marzo alle ore 17,30 Italia Nostra presenterà le opere restaurate con l'erogazione di circa 50 mila Euro.
Tra queste opere si distinge per l'importanza e il pregio il famoso Tabernacolo custodito nella Cappella del S.S. Sacramento della Cattedrale di Ascoli.
Questo tabernacolo da approfondite indagini effettuate dall'Arch. Prof.
Michele Picciolo è risultata essere un'opera del famoso artista Giorgio Vasari.
Quindi un ulteriore arricchimento del patrimonio cittadino già esaltato dalla presenza nella Cappella del S.S. Sacramento del prestigioso plittico di Carlo Crivelli.
Opportunamente Italia Nostra ha voluto dare un adeguato risalto alla conclusione dell'opera di restauro organizzando per il giorno 18 marzo alle ore 17,30 la presentazione cui sarà possibile collegarsi utilizzando i seguenti Link:
Il filmato dedicato alla nostra città è particolarmente pregevole e consentirà di apprendere dalla viva voce del Prof. Arch. Michele Picciolo le vicende legate alla presenza in Ascoli dell'opera realizzata dal grande artista toscano Giorgio Vasari.
Permetterà , altresì, di ammirare la splendida opera restaurata.
Nel filmato oltre ad un breve intervento del Presidente della Sezione di Italia Nostra di Ascoli e della Consigliere Nazionale Mariagioia Sforza assume un rilevante risalto quello dell'Ammininistratore Apostolico della Diocesi di Ascoli Mons. Domenico Pompili, che ha esaltato il contributo elargito da Italia Nostra per consentire il restauro dell'opera, la cui importanza e pregio consentirà di arricchire ulteriormente il patrimonio artistico della città, esaltandone l'immagine e favorendone l'attrattività.
Il fascino delle immagini del Tabernacolo e di alcuni angoli della città sono esaltati, inoltre, dal commento musicale del bravo giovane pianista ascolano Alessio Falciani che con le sue note contribuisce a rendere ancora più coinvolgente la presentazione dell'opera restaurata e della bellezza della città.
Il Presidente della Sezione
Prof. Gaetano Rinaldi
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Italia Nostra-Onlus
Sezione di Ascoli Piceno "WILLIAM SCALABRONI"
Via Alghero,3
63100 Ascoli Piceno
Prof.Gaetano Rinaldi
(Presidente)
tel.333 8906957
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L’Angelo di Vitavello: un monumento da salvare!
raccolta fondi nazionale per il recupero e restauro della Chiesa di Vitavello
Per fare una donazione:
•Conto Corrente Postale: C/C n. 13264635 intestato a Italia Nostra Sez. Ascoli Piceno -
•Causale: L’angelo di Vitavello
•bonifico bancario: Banco Posta – intestato a ITALIA NOSTRA SEZ. ASCOLI PICENO –
Codice IBAN: IT14C0760113500000013264635
•Causale: L’angelo di Vitavello
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