Avis in corto al PalaFolli
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AVIS IN CORTO
al PalaFolli di Ascoli Piceno va in scena la III Edizione del Concorso teatrale
Sabato 12 febbraio 2022 alle ore 21:00 presso il Teatro PalaFolli di Ascoli Piceno andrà in scena la III Edizione del Concorso Teatrale organizzato da Ascolinscena e AVIS Provinciale di Ascoli Piceno.
Nell’ambito della Rassegna di teatro amatoriale che ogni anno richiama sul palco ascolano alcune delle compagnie italiane più note, arriva sabato prossimo l’appuntamento con AVIS IN CORTO, concorso dedicato a corti teatrali. Avis Provinciale di Ascoli Piceno ha fortemente voluto un momento di aggregazione e socialità che negli anni divenisse un appuntamento fisso per amanti del teatro e del messaggio di altruismo e gratuità che l’Avis porta avanti da anni. Grazie all’amicizia con gli organizzatori di Ascolinscena, in primis i DonAttori e poi Li Freciute, Castoretto Libero e Compagnia dei Folli, da ben tre edizioni si svolge Avis in Corto in cui si ospitano compagnie teatrali che, in meno di 15 minuti, mettono in scena un corto teatrale con tematica libera.
Ospiti quest’anno tre compagnie rappresentate da tre donne che raccontano storie di donne.
La prima a salire sul palco sarà la Compagnia On-Fire Glitter di Locorotondo (BA) con il corto “Beatrice” interpretato da Simona Baracco Perrini. Sul palco prende vita un’insolita Beatrice dantesca che ribellandosi al Sommo Poeta rivendica libertà di pensiero e diritto di parola. Testo esilarante che fa l’occhiolino al noto personaggio letterario dando voce straordinariamente comica a una delle donne più cantate di sempre. Una piccola rivoluzione che rivela l’altro lato di una donna che “tanto gentile e tanto onesta pare”.
A seguire, il secondo corto in concorso sarà “Liberina Addolorata” con Giovanna Guariniello della Compagnia Medem di Città di Castello (PG). Liberina viene da un paese dell'entroterra fra Foggia e Benevento, di quelli in cui tutti si conoscono, dove le nonne insegnano alle bambine a togliere il malocchio. Liberina è una donna giovane e carina ma la vita la invecchia, la involgarisce. Alcuni stereotipi, tipo le frasi sgrammaticate, da cadenza, il neomelodico, fanno parte del suo personaggio, come i nomi, il rapporto con i santi, sono frutto di lunghe osservazioni dal vero e concedono al personaggio un'esasperazione ironica e leggera.
Ultimo corto in concorso è “Maschietto o femminuccia?” con Manuela Clerici della Compagnia Piano B di Como. Uomini e donne sono davvero pianeti distanti? Questo monologo prova a rispondere a questa domanda in modo divertente e diretto, mettendo in luce pregi e fragilità dell'uomo e della donna moderni.
I tre corti saranno votati dal pubblico in sala che decreterà i vincitori della Goccia d’Oro, la Goccia d’Argento e la Goccia di Bronzo che prevede anche un premio in denaro offerto da Avis Provinciale di Ascoli Piceno.
La serata procederà con la consegna dei Premi Ascolinscena 2021-2022, rassegna che si conclusa lo scorso 29 gennaio e che vedrà decretati i migliori spettacoli e le migliori interpretazioni attoriali. Ospiti in sala tutte le compagnie in concorso che dallo scorso ottobre sono stati ospiti del PalaFolli dando vita ad una delle più interessanti edizioni. Nonostante le paure legate alla pandemia, il pubblico della rassegna ascolana è cresciuto in numero, superando anche quello della scorsa edizione.
L’appuntamento è per domani, sabato 12 febbraio alle ore 21:00. E’ possibile acquistare i biglietti, del costo di € 10,00, presso il PalaFolli o chiedere informazioni allo 0736-352211.
Info www.palafolli.it oppure 0736-35 22 11
“Camminata dei musei” - ottava edizione
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Al via l’ottava edizione del progetto “Camminata dei musei”
Nuove strutture museali coinvolte nel 2022
Tutto pronto per l’ottava edizione del progetto “Camminata dei musei” realizzata nel territorio delle regioni Marche ed Abruzzo dall’Unione Sportiva Acli Provinciale Aps.
Nel corso degli anni sono stati organizzati con 45 tour gratuiti organizzati in vari comuni ossia Ascoli Piceno, Monsampolo del Tronto, Cupra Marittima, Acquaviva Picena, Colli del Tronto, San Benedetto del Tronto, Venarotta, Montedinove, Monteprandone, Pioraco, Martinsicuro e Grottammare, con quasi 1500 presenze registrate. I risultati del progetto sono stati particolarmente positivi sotto tutti i punti di vista. Da un lato, ad esempio, sono state valorizzate strutture museali fuori da grandi circuiti turistici ma che al loro interno hanno dei veri e propri gioielli. Dall’altro è stata data la possibilità ai cittadini di fare attività fisica e combattere la sedentarietà, favorendo la socializzazione e l’aggregazione di persone di ogni età.
Riguardo all’ottava edizione del progetto, finalizzato a promuovere la salute dei cittadini e a valorizzare le strutture museali del territorio, ci sono alcune interessantissime novità.
Già nel 2021, per la prima volta, è stato toccato anche il territorio delle province di Macerata e Teramo con le iniziative realizzate a Pioraco e a Martinsicuro.
Per il 2022, invece, ci sono nuovi comuni ed enti che hanno aderito al progetto e che ospiteranno nelle proprie strutture museali l’iniziativa.
Si tratta di Fermo, Petritoli, dell’Ecomuseo della valle dell’Aso e delle sue identità, Monterubbiano, Treia che hanno già formalizzato la propria adesione all’iniziativa per la prima volta, di Venarotta, Monsampolo del Tronto, Pioraco e Monteprandone che l’hanno invece confermata.
Sono comunque in corso contatto con altre amministrazioni comunali per incrementare il numero delle strutture museali da visitare
ASCOLINSCENA 2021-2022
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ultima serata con AVIS IN CORTO e Premiazioni
Sabato 12 febbraio 2022 alle ore 21:00 presso il Teatro PalaFolli di Ascoli Piceno ultimo appuntamento con Ascolinscena, la rassegna nazionale organizzata dalle compagnie Castoretto Libero, DonAttori, Li Freciute e Compagnia dei Folli.
Giunta alla XIV Edizione, Ascolinscena è una rassegna di commedie e un concorso tra compagnie provenienti da tutta Italia. Sabato 12 febbraio, finalmente, concosceremo i vincitori dei Premi 2021-2022, dopo una stagione che giunge senza nessuna interruzione alla sua conclusione. Nonostante le paure legate alla pandemia, gli spettatori sono stati presenti in modo sempre crescente, superando i numeri della scorsa edizione.
La serata delle Premiazioni è un evento speciale per tutta la rassegna, prima di concoscere i vincitori, infatti, si svolgerà la III Edizione di AVIS IN CORTO, concorso riservato a corti teatrali organizzato da Ascolinscena con l’Avis Provinciale di Ascoli Piceno.
Avis in Corto è nato dall’amicizia e collaborazione con Avis Provinciale di Ascoli Piceno come possibilità di tenere alta l’attenzione sulla donazione di sangue, gesto volontario, gratuito e libero che diventa stile di vita di altruismo e sensibilità nei confronti degli altri. L’idea è quella di selezionare tre corti teatrali, dalla lunghezza di massimo 15 minuti, che saranno messi in scena durante la serata di sabato 12 febbraio.
Dopo le tre esibizioni, il pubblico presente in sala avrà il compito di votare il corto preferito, stabilendo chi vincerà la Goccia d’ Oro, la Goccia d’Argento e la Goccia di Bronzo, tre oggetti artigianali unici realizzati per Avis Provinciale dall’artista ascolana Barbara Tomassini.
I corti teatrali selezionati per l’Edizione di Avis in Corto 2022 sono:
- “Beatrice” della Compagnia On-Fire Glitter di Locorotondo (Bari)
- “Liberina Addolorata” della Compagnia Medem di Città di Castello (PG)
- “Maschietto o Femminuccia?” della Compagnia Piano B Teatro di Como
Si tratta di tre monologhi interpretati da tre donne che, in modo originale e divertente, coinvolgeranno il pubblico nelle avventure di tre differenti personaggi femminili. Ad Avis In Corto negli anni passati sono stati presentati lavori veramente interessanti che, nel tempo di massimo 15 minuti, sono riusciti a coinvolgere e commuovere gli spettatori. Quest’anno la selezione è stata particolarmente difficile perché erano giunti alla commissione molti corti teatrali, a tematiche differenti.
Avis In Corto è una vera e propria rassegna che si inserisce in quella più lunga di Ascolinscena ma che negli anni sta acquistando una sua dignità tanto da diventare un bell’appuntamento per il pubblico ascolano.
La serata avrà inizio alle ore 21:00. E’ possibile acquistare i biglietti, del costo di € 10,00, presso il PalaFolli o chiedere informazioni allo 0736-352211.
Info www.palafolli.it oppure 0736-35 22 11
Torneo ad Arx - di Vittorio Camacci
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Il cavalier Astolfo d'Acquaviva fermò il suo cavallo all'ombra della Rocca, scese e si sedette all'ombra di una grande quercia. Precedeva di alcune leghe la sua carovana composta da due palafreni, un purosangue e di tre muli carichi delle sue armi e della tenda, dove soleva passare le notti quando lasciava la sua magione per diventare cavaliere errante. Il suo purosangue Alceste, privo di finimenti, era condotto a mano da Berardo, uno dei suoi scudieri. Vedendolo seduto, Artemio, uno degli inservienti della Rocca, corse a porgergli una sacca di pelle colma d'acqua che portava a tracolla, quindi gli consigliò dove allestire il campo per la notte.
Era giugno inoltrato, il caldo si faceva sentire e nugoli di mosche cavalline e tafani infastidivano le sue cavalcature che agitavano continuamente le code nel tentativo di scacciarle. Ordinò immediatamente agli scudieri che tutte le bestie fossero lavate con l’aceto per alleviarle un po' del tormento. Finalmente gettò lo sguardo sulla valle sottostante, che gli apparve in tutta la sua maestosa bellezza, intorno al fiume Tronto le vigne erano rigogliose e boschi circostanti si estendevano a perdita d'occhio, dall'alto il filo d'acqua che scorreva cristallina brillava sotto gli ultimi raggi del sole.
La campana della Torre Civica ritoccò l’ora sesta, il cavalier Astolfo si volse e disse ai suoi esausti accompagnatori: "Coraggio miei fidi, tra poco riposerete!". I grilli riempivano la notte con la loro sinfonia, mentre migliaia di lucciole sembravano voler sfidare le stelle in cielo. Dopo una frugale cena a base di zuppa di verdure e lenticchia, il cavaliere si adagiò su un giaciglio di paglia, ma il sonno tardava a venire, mentre lì accanto i suoi scudieri, sfiniti dalla lunga marcia e dal lavoro, russavano sonoramente.
Il suo pensiero andava alla giostra che fra due giorni si sarebbe tenuta nel Borgo. Era stata indetta dal Castellano, per celebrare degnamente le nozze della primogenita. Erano pochi i cavalieri che vi avrebbero partecipato, quasi tutti di Nursia e Spoletini, erano agguerriti e preparati. Lui sperava ardentemente di poterne sconfiggere qualcuno, in modo da poterne ricavare una bella somma di riscatto. Sperava anche di non essere sconfitto, perché la sua borsa era decisamente vuota e non avrebbe potuto pagare nessun riscatto, perdendo così armi e destriero. Dopo una notte, passata in gran parte insonne, finalmente giunse l’alba. Il sole fece capolino de dietro le montagne del Regno mentre merli chiassosi lo salutavano con i loro melodiosi canti interrotti a breve dai monotoni versi di un cuculo solitario. Dopo aver assistito alla Santa Messa ed essersi confessato nella Chiesa dell’Annunziata, si mise davanti alla sua piccola carovana imboccando la Vecchia Consolare che scendeva verso il Borgo. Quando vi giunse, il sole era già alto nel cielo ed i suoi raggi scaldavano con forza l’aria, sembrava di essere dentro una fornace.
Un armigero, di guardia al piccolo ponte che attraversava il torrente delle Pianelle, lo scortò in un grande spiazzo erboso dove erano già montate alcune tende. Riconobbe immediatamente, con preoccupazione, gli stemmi araldici dei suoi avversari, ma fece finta di nulla e ordinò agli scudieri di montare la tenda e di esporre il suo stemma.
Il resto della giornata passò velocemente per preparare tutto il necessario per il torneo. Prima che l’alba spuntasse, gli scudieri erano già in piena attività, strigliavano i cavalli, lucidavano le armi e le corazze e cercavano informazioni utili sui partecipanti per favorire i loro padroni. Berardo come scudiero anziano aiutava Astolfo nella complicata vestizione: prima gli calzò la veste imbottita, poi la cotta di maglia, infine fissò la corazza, i guanti ferrati, i cosciali, gli schinieri e le calzature. Gli altri scudieri intanto preparavano il destriero con la gualdrappa imbottita, la pettorina di ferro a piastre, la testiera e la sella con i paracosce di cuoio rinforzato. Poco prima della terza ora, annunciato dal rullo dei tamburi e delle chiarine, il Castellano fece il suo ingresso nel campo e si diresse, seguito da tutti i Notabili, le dame ed i cortigiani, verso il palco d'onore. Dal palco dei giudici l'araldo annunciò l'inizio della giostra che si sarebbe svolta con lance ed armi cortesi.
Il premio per il vincitore sarebbe stato di cento ducati con il riscatto delle armi dei perdenti; quindi chiamò al centro del campo tutti i cavalieri. Astolfo salì in sella ed indossato l'elmo sovrastato da un rosso cimiero, prese la lancia che Berardo gli porgeva per portarsi al centro dell'arena. Il popolo della montagna era accorso numerosissimo per assistere rumoroso all'avvenimento mentre giocolieri, cantastorie e venditori ambulanti facevano affari d'oro. Il primo cavaliere chiamato dall'araldo passò lentamente davanti alla parata di stemmi e toccò con la punta della lancia uno di questi, il cavaliere corrispondente calò la celata e si portò al piccolo trotto in fondo alla staccionata che divideva i due contendenti. Fu allora che uno squillo di chiarina diede inizio alla tenzone. I due destrieri spinti da potenti colpi di sprone partirono di gran carriera, uno contro l’altro, il cavaliere sfidato colpì per primo lo sfidante in pieno petto, con uno schiocco la lancia si spezzò seguita da un urlo della folla. Il cavaliere colpito si disarcionò e fece un rumoroso e pesante ruzzolone a terra. Gli scudieri accorsero e trascinarono via cavallo e cavaliere perdenti. La sorte fece capitare ad Astolfo uno dei cavalieri più conosciuti ed importanti che lo sfidò con piglio arrogante.
Posto in fondo allo steccato Astolfo vedeva, attraverso la sottile fessura dell’elmo, l’imponente figura dell’avversario stagliarsi contro il sole, questi era soprannominato il "Grifo" per via della mitica bestia che aveva montata sul cimiero, vestiva una corazza interamente dipinta di nero, con intarsi d'oro e montava un gigantesco stallone bianco. Astolfo pensò che se avesse resistito al primo assalto, il calore e la luce del sole sarebbero stati poi, validi alleati. Al suono della chiarina partì di gran carriera spostando in avanti il peso del corpo sistemando leggermente lo scudo di traverso. Il "Grifo" colpì per primo, ma la lancia scartò verso l'esterno spezzandosi, mentre Astolfo dovette stringere i denti per sopportare lo sbilanciamento ed il conseguente dolore lancinante alla spalla sinistra. Adesso le parti erano invertite, lui era con il sole alle spalle ed il " Grifo " doveva patire l’inferno dentro la corazza nera. Questa volta, quando il cavaliere d'Acquaviva partì, portò la lancia il più in alto possibile, in modo che il colpo sbilanciasse l'avversario, e così puntualmente avvenne. La parte più alta dello scudo grifato, colpita con violenza, si piegò all'indietro e la lancia anziché spezzarsi andò ad infilarsi nel cavaliere nemico proprio all'altezza della gola, la parte meno protetta di tutto il corpo. L'elmo ornato dal grifone schizzò via, mentre un potente fiotto di sangue scaturì dalla gola squassata del cavaliere spoletino.
Un urlo agghiacciante si levò dalla folla, mentre la nera figura rotolava nella polvere; gli scudieri accorsero subito, ma nulla poterono, il "Grifo" era morto. Astolfo scese di sella e si precipitò a vedere il suo avversario, capì subito di aver vinto il torneo, a quel punto nessuno avrebbe più osato sfidarlo.
Vittorio Camacci