Intervista a Giambattista Tofoni, direttore di TAM Tutta un'Altra Musica

Ottantatre realtà tra festival, club, promotori indipendenti ed enti nazionali. Ventisette Paesi europei coinvolti. E venticinque anni di attività, raccolti in una corposa pubblicazione, sempre a supporto dell’identità e della diversità del jazz nel Vecchio Continente. 

Parliamo di Europe Jazz Network (EJN), un organismo consolidato e con una missione ben delineata: stimolare e promuovere lo sviluppo della creatività musicale nella scena europea, creando opportunità per artisti, organizzatori e pubblico, mettendo in comunicazione i vari paesi europei.

All’interno del volume troviamo anche un’intervista a Giambattista Tofoni, direttore artistico di TAM Tutta un’Altra Musica, che di EJN è stato membro fondatore, presidente dal 1999 al 2001 ed attualmente ricopre la carica di direttore.

“In poche battute - spiega Tofoni - ho voluto evidenziare come all’interno di questo circuito ci siano grandissimi professionisti, il meglio degli operatori europei, personaggi votati alla collaborazione e alla condivisione di esperienze e conoscenze. Il nostro obiettivo, l’idea che ci ha spinto ad intraprendere questo percorso insieme è stata quella di influenzare sensibilmente la storia della cultura europea, nello specifico il settore della musica contemporanea e delle coproduzioni tra diverse discipline.

Non volevamo arricchirci facendo “rete” o creando infrastrutture: EJN è nata nel 1987, quando internet non esisteva ancora. La rete è un mezzo, ci ha sempre appassionato il “contenuto”. La differenza sta proprio qui: nella visione e nell’approccio ad un mondo di grandi suggestioni, di emozioni che attraversano il tempo e che coinvolgono, in ogni angolo d’Europa, decine di migliaia di persone.

Altro elemento caratterizzante del network è la capacità di dialogo con le istituzioni comunitarie. Perché EJN è crescita culturale e sociale, è confronto e scambio, è comunicazione e collaborazione. Tutto questo dentro l’armonia di suoni, timbri e ritmiche di differenti sfumature.

Nonostante la mia lunga esperienza - conclude - mi impressiono ancora oggi nello scorrere quegli 83 nomi: dall’Italia al Regno Unito, dalla Francia all’Estonia, dalla Turchia alla Norvegia, dentro c’è quanto di meglio sia stato possibile unire in questi 25 anni. E subito mi viene da pensare al grande lavoro che dovremo sviluppare nel prossimo quarto di secolo…”


Sito di EJN Europe Jazz Network: http://www.europejazz.net

L'intervista in inglese può essere visionata a pagina 6 della pubblicazione:

http://issuu.com/europejazznetwork/docs/magazine25th_print

Per scaricare la pubblicazione in formato pdf:

http://www.europejazz.net/Documents/dl/magazine25th_print.pdf

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