FESTA e FIERA di SAN GENNARO
FOLIGNANO (AP)
16, 17, 18 e 19 SETTEMBRE 2010
Comitato Promotore
Festa e Fiera di San Gennaro

PARROCCHIA DI SAN GENNARO

Provincia di Ascoli Piceno
Medaglia d’oro al Valor Militare
per attività Partigiana
Comune di Folignano
Con il patrocinio ed il contributo

A Folignano…per la Festa di San Gennaro e per la prima riedizione
della tradizionale ed omonima Fiera

A cura del Comitato Promotore Festa e Fiera di San Gennaro

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Il paese di Folignano è situato su una delle principali colline poste a sud di Ascoli Piceno a circa 320 m s.l.m., ai piedi della Montagna dei Fiori. Le vicende storiche di Folignano sono intimamente legate a quelle dei nuclei storici e dei territori circostanti. Rocca di Morro, Castel Folignano e Folignano con le diverse varianti di denominazione assunte nel tempo, sono oggetto di saccheggi da parte dei Romani, dei Greci e dei Longobardi. Terre di confine, tra la Marca Pontificia e l’Abruzzo degli Svevi e degli Angioini, dei viceré di Napoli e dei Borboni, sono al centro degli avvenimenti durante le guerre tra Ascoli e Teramo, ma entrano nel circuito degli eventi della storia nazionale, non ultimi quelli legati ai vari brigantaggi sociali e politici del 1800 (Luna, 1995). La storia di Folignano si caratterizza per essere zona di confine, tra il centro e il sud, tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. La presenza nel suo territorio di fortificazioni e rocche, quali la Rocca di Morro e il Castello di Folignano, è una precisa indicazione della funzione storicamente assolta per la difesa della città di Ascoli e dei territori circostanti di fronte alle minacce e alle incursioni che vengono da Sud, dai regnicoli.


Diverse sono le ipotesi sulle origini del toponimo di Folignano. Secondo alcuni autori potrebbe derivare dall’espressione latina fuit lignum, attestante l’abbondante presenza, in situ, di boschi e foreste. Altri autori fanno risalire il toponimo all’esistenza di un fondo, fundus in latino, appartenuto a un tal Fulcinius o Fulginius, romano. Secondo Luna (1995), più che a tal Fulcinius, è a Fundanius che bisognerebbe riferirsi come prediale romano, perché nelle bolle e nei decreti del medio e alto medioevo Folignano viene detto Fundanianum.
Pastorizia, allevamento e agricoltura hanno da sempre caratterizzato l'economia del borgo, unitamente ad attività commerciali e artigianali (Luna, 1995; 2004). Diffuse erano la coltivazione della vite e la produzione di mosto cotto; nonché quella di ulivi e cereali, testimoniata anche dai numerosi frantoi e mulini, oggi pressoché scomparsi, profondamente trasformati o in totale stato di abbandono. Particolarmente attivo era l’allevamento del baco da seta e la coltivazione della canapa, che insieme alla lana, davano impulso ad una tradizionale economia manifatturiera.
Le tradizioni religiose di Folignano sono legate al culto del Patrono San Gennaro, Vescovo e Martire. Difficile stabilire quando questo sia stato introdotto e le uniche informazioni utili al riguardo fanno risalire questa tradizione già a partire dal XIV secolo, quando si trovano le prime notizie sulla primitiva denominazione di Folignano come Sancti Jennarii (de Folengnano).
La Parrocchia celebra la festa del Santo Patrono Gennaro con iniziative religiose e civili che hanno segnato la storia, le tradizioni e il folklore del territorio di Folignano. La festa liturgica, che ricade il 19 settembre, era preceduta da una manifestazione molto partecipata e legata al tessuto sociale ed economico del territorio, la “Fiera di San Gennaro”. La fiera si svolgeva tradizionalmente il 18 settembre e, come ricordano molti testimoni, si è svolta fino agli anni ’70. La fiera di San Gennaro era legata all’economia rurale del territorio di Folignano e dei suoi dintorni ed era l’occasione per la vendita di animali e utensili agricoli.
Da alcune testimonianze si rileva che “…da tutte le frazioni limitrofe (Lisciano, Santa Maria a Corte, Gabbiano, Cerqueto, San Martino, Collebigliano e altre) arrivavano fin dalle prime ore del mattino tutti gli animali della zona”. Gli animali venivano sistemati in localizzazioni che nel tempo sono risultate diverse. “Alla fine degli anni '50 gli animali venivano radunati in un appezzamento di terreno, proprietà della parrocchia, in prossimità della Strada Comunale delle Vie Vecchie”. In epoche successive anche nel vicino agglomerato di San Michele in località Palazzolo e via via in altre aree in prossimità del paese. “Si radunavano per l’occasione i contadini, mezzadri e gli allevatori per vendere ed acquistare attrezzi e bestiame. Figura essenziale era il mediatore ‘Lu Senzale’ che cercava con tutti i modi di mettere d'accordo venditori e acquirenti”.
La giornata era anche animata dalla presenza di molti artigiani, ramai provenienti da Force, fabbri, intrecciatori di vimini, commercianti di stoffe e mercerie provenienti dalla vicina Sant'Egidio alla Vibrata. “Una delle attrazioni principali che richiamava molte persone erano i pescivendoli provenienti da San Benedetto del Tronto che accendevano grandi fuochi e con padelloni friggevano il pesce in piazza. Le bancarelle occupavano Piazza Luigi Dari e parte di via Roma…”. Quando l’attività prevalentemente agricola è terminata e gran parte della popolazione rurale si è dedicata al lavoro industriale, la fiera è stata interrotta.
Su iniziativa di un gruppo di persone, sostenute dalla Parrocchia, dalla Polisportiva Belvedere e dall’Amministrazione Comunale, nasce l’idea di tornare a rivivere, pur con caratterizzazioni diverse e con motivazioni attuali, il 18 e il 19 settembre i giorni di festa e di fiera, ancora vividi nei ricordi degli abitanti più anziani di Folignano e dei paesi vicini.
Oltre a motivazioni legate alla rievocazione delle festività per il culto del Santo, la riedizione della fiera vuole contribuire alla riscoperta della tradizione rurale di Folignano e alla creazione di una nuova coscienza per la sostenibilità dello suo sviluppo socio-economico. L’evento fieristico si pone l’obiettivo di sostenere lo sviluppo agricolo locale e creare occasioni di confronto per contribuire alla costituzione della “filiera corta”, recentemente promossa dall’amministrazione comunale ed accolta con interesse dai numerosi imprenditori agricoli del territorio. La fiera rappresenta inoltre un’occasione di discussione per individuare innovative forme di gestione e di sviluppo del territorio rurale attraverso la riscoperta ed il recupero armonico di sentieri e percorsi dimenticati, degli elementi del paesaggio agrario, dei borghi e degli edifici rurali che, nonostante le profonde trasformazioni urbanistiche e dello stato dei luoghi, continuano a caratterizzare il territorio di Folignano.
Per approfondimenti sulle vicende storiche del territorio di Folignano si rimanda alla consultazione dei preziosi volumi recentemente curati dal Prof. Luca Luna, “Folignano – cose e case, casareni e chiese” (1995) e “Folignano – Una comunità, tante storie” (2004), da cui alcune informazioni qui riportate sono tratte

il programma

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