Confartigianato
Imprese UAPI
Ascoli Piceno e Fermo


NO AL PEDAGGIO SULL’ASCOLI-MARE
Feliziani - Confartigianato UAPI Autotrasporto:
“Questa misura mina il diritto stesso al lavoro”

Un balzello dopo l’altro. Sembra non esserci tregua per le imprese artigiane. Dal primo luglio è scattato l’aumento dei pedaggi autostradali dal 2 al 5%; l’Anas ha infatti reso noto che le maggiorazioni tariffarie interessano l’intera rete autostradale a pedaggio, e che queste non sono a beneficio delle Società Concessionarie e consistono in 1 millesimo di €/km per le auto, moto, e 3 millesimi di €/km per i veicoli pesanti. Inoltre una maggiorazione tariffaria forfetaria di 1 € per le vetture e moto e di 2 € per quelle superiori presso il casello delle autostrade a pedaggio che si interconnettono con i raccordi autostradali in gestione diretta Anas. A tal riguardo, sul tratto Ascoli-Mare, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto si trovano ad essere doppiamente tassate in quanto subiscono un ulteriore aggravio stimato del 25% del costo dei pedaggi. “L’assurdo dell’intera vicenda - afferma con determinazione Simone Feliziani, presidente della Confartigianato UAPI Autotrasporto -  è che i residenti più vicini al casello di San Benedetto si trovano a pagare una maggiorazione del 25% dei pedaggi mentre chi viene da Pesaro ed esce a S. Benedetto si trova oltre al pedaggio una maggiorazione di 1 € con la vettura o la moto e 2 €. con il camion”.
Facendo un esempio un automobilista diretto a San Benedetto del Tronto che entra in A14 a Pedaso sostiene un costo di circa 0,90 €. al quale si aggiunge il 25% del costo e cioè ulteriori 0,23 €, mentre un automobilista che entra a Pesaro in A14, sostiene un costo di 8 € al quale si aggiunge il ticket di 1 €., con un aumento del 12/13%. Ecco qua il risultato chi entra in A14 in una certa fascia si becca il massimo di aumento e cioè il 25% mentre i più lontani ovviamente sono meno tartassati.
Per il presidente Simone Feliziani “Si tratta indubbiamente di due provvedimenti devastanti per il Piceno e le province limitrofe ed in particolare per i trasportatori già ampiamente vessati. Con l’aumento normale si carica una impresa che opera in Italia circa 300/400 €. all’anno di maggiori costi mentre il Piceno in particolare sosterrà 4 €. tra entrata ed uscita dal casello per ogni viaggio: calcolando una media di 250 ingressi annui ciò si traduce in altri 1.000 €. Si tratta di costi inauditi per i trasportatori ma anche per i cittadini rivieraschi che lavorano nell’ascolano o sulla costa. Anzi, queste misure altamente vessatorie vanno a ledere un diritto fondamentale costituzionalmente riconosciuto, ovvero il diritto al lavoro: agendo così lo Stato non garantisce, anzi, rende più difficoltoso e per alcuni aspetti impossibile, poter disporre di strumenti adeguati per poter lavorare: alla faccia della produttività e della competitività del sistema Italia, concetti di cui molti si riempiono la bocca a stagioni alterne, a seconda della convenienza del momento.”
Secondo Confartigianato non solo è necessario protestare come già fatto in passato, ma è necessario opporsi con grande determinazione anche con ricorsi legali, attivando anche gli Enti Locali: comuni e provincia debbono essere alla testa della protesta.
Se la situazione non accennerà a migliorare accadrà ben presto che per evitare l’aggravio del pedaggio trasportatori e automobilisti provenienti da sud o da nord usciranno ai caselli della Val Vibrata o di Grottammare immettendosi sulla statale che è già abbondantemente intasata ed ha una velocità commerciale a passo d’uomo. Inoltre la città turistica di San Benedetto verrà ulteriormente danneggiata, considerando che molti flussi turistici potrebbero scegliere altri lidi. Si chiede Feliziani: “Se questo non è uno scempio e un depredamento del territorio, cos’altro dobbiamo attendere?”
 


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