ALLA LIBRERIA RINASCITA
INCONTRO CON l'AUTRICE
ILVA FABIANI

PRESENTA
"LE LUNGHE NOTTI DI ANNA ARLUTZ"

VENERDì 12 SETTEMBRE
ORE 20 Aperitivo in Libreria insieme all'Autrice Ilva Fabiani
ORE 21 Presentazione del Libro "Le lunghe notti di Anna Alrutz" (Feltrinelli).

 

 

thumb rinascita-alrutzASCOLI PICENO: Venerdì 12 Settembre 2014 dalle ore 20 un grande evento apre la stagione degli incontri presso la libreria Rinascita. Ilva Fabiani, ascolana di nascita e brillante docente a Gottinga sarà ospite in libreria per una serata dedicata al suo romanzo, vincitore del premio "ilmioesordio" Feltrinelli e eccezionale narratrice apprezzata a pubblico e critica. L'evento sarà l'occasione per apprezzare la sua scrittura e per conoscere una delle pagine più inquietanti della dittatura nazionalsocialista. Un incontro per scoprire un libro bellissimo e feroce, capace di interrogarci senza censure sul senso della vita.
L'incontro sarà preceduto da un aperitivo insieme all'autrice che incontrerà i lettori e tutti gli intervenuti.

L'AUTRICE
Ilva Fabiani è nata ad Ascoli Piceno nel 1970. Dopo la laurea in Filosofia con una tesi su Hegel si è trasferita in Germania, svolgendo lavori di ricerca su diversi autori, fra cui Giordano Bruno, Giorgio Bassani e Beppe Fenoglio. Attualmente è docente di Lingua italiana all’Università di Gottinga. Con il suo primo romanzo Le lunghe notti di Anna Alrutz (Feltrinelli, 2014), frutto di tre anni di ricerca in archivi pubblici e privati, ha vinto l’edizione 2013 del concorso nazionale di narrativa ilmioesordio, aggiudicandosi anche il Premio della critica Scuola Holden per l’opera più originale e il Premio community ilmiolibro, assegnato dai lettori.


IL LIBRO:
"Mi chiamavo Anna Alrutz, numero di servizio 271207. Ero una braune Schwester e avevo una relazione dissennata con una foglia. In autunno".

A quasi settant’anni dalla morte, Anna Alrutz, che in vita è stata una braune Schwester, una delle infermiere specializzate volute da Hitler, non è che un fantasma, una voce senza corpo che vive e rivive brandelli della sua breve esistenza. Primogenita di una ricca famiglia borghese, il padre medico, la madre elegante e colta ma di salute cagionevole, Anna ha trascorso un’infanzia serena. Per via della malattia polmonare cronica della madre e della sorella, tutte le estati della famiglia Alrutz si sono svolte nella stessa amena località termale, Bad Salzgitter. Lì Anna ha conosciuto Helene, l’amica di tutta la vita, e il pastore Rudinski, il suo primo amore impossibile. Ma Bad Salzgitter è anche il luogo dove si è formato il suo carattere, insolitamente forte, ossessionato dall’ordine e dalla disciplina. Nel 1927, dopo la morte della sorella, contravvenendo al volere della famiglia, Anna lascia Medicina per iscriversi alla nuova scuola per infermiere e diventa una braune Schwester. Richiamata a Gottinga dal suo ex professore, il ginecologo Hartmann, diventa la sua assistente personale e svolge con lui un compito molto particolare, voluto per decreto da Hitler: sterilizzare il più alto numero di donne, per “purificare” la futura razza ariana. Anna crede nell’ordine e nel benessere sociale che ne consegue ma quando nella clinica viene ricoverata l’amica Helene, apre gli occhi e quel che vede è, improvvisamente, l’orrore.
Con rigore e sicurezza Ilva Fabiani entra nel mondo interiore di Anna e ne fa un personaggio drammaticamente esposto al proprio tempo e alle proprie generose ossessioni.

Alcuni link e articoli:

http://temi.repubblica.it/ilmiolibro-holden/ilmiolibro-e-feltrinelli-scoprono-ilva-fabiani-nuovo-talento-della-narrativa-italiana/

http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=7530
La recensione
di Mario Agostini

Una storia d'amore ai tempi del Führer
Anna Alrutz muore in un freddo inverno del 1933, ma il suo spirito ancora indugia sui luoghi dove ha vissuto il suo dramma. Il libro d’Ivana Fabiani le restituisce la voce attraverso una storia che nel presente assume l’aspetto di un monito per quanti ancora credono che le soluzioni autoritarie possano essere la medicina di ogni male. La sua narrazione è sobria e coinvolgente sia quando descrive la sua infanzia dorata e le magiche vacanze a Bad Salzgitter, sia quando tratta degli avvenimenti che preludono la sua metamorfosi da ragazza attenta e sensibile a ‘brune Schwester’, fedele esecutrice della crudeltà nazista. Nata in Germania all'inizio del novecento da genitori benestanti Anna si lascia conquistare dagli ideali assoluti della propaganda, legge di nascosto il Main Kampf, è rigida e risoluta, litiga con il fratello Willi di cui non condivide il carattere pacifico e tollerante, ma coltiva un amore impossibile per il giovane pastore Heidrich Rudinski, uomo sposato e con figli. Amata dal padre, uno stimato medico di provincia, Anna lascia la famiglia e si trasferisce a Gottinga dove frequenta la facoltà di medicina. Le sue convinzioni vacillano quando scopre che la sua amica e compagna di studi è ebrea, ma tacita i suoi sentimenti e l’allontana. Dopo aver assistito fino al trapasso la sorella Hedwin affetta da anemia ereditaria, Anna abbandona gli studi per dedicarsi ai malati come infermiera. L'esaltazione politica di frau Meinhardt, sua insegnante alla scuola per infermiere e la sua adesione al nazismo la predispongono a essere una perfetta ‘brune Schwester’. Nel 1933, quando viene promulgata la direttiva ministeriale sulla sterilizzazione forzata di malati di mente e di persone affette da malattie ereditarie, Anna lavora a Gottinga come assistente del dottor Hartman, suo vecchio professore alla facoltà di medicina. Convinta che tale legge serva a migliorare la razza ariana Anna ne diviene una delle più solerti e scrupolose sostenitrici. I suoi unici amici sono Pierre, un ex studente che ora fa l'autista per l’ospedale e Frida una collega con la quale ha un rapporto di simpatia. Tramite loro conosce Tyerri un ebreo francese studente di medicina: tra i due nasce un legame profondo che la porta a conoscere per la prima volta amore fisico e la felicità. L’amore per Tyerri comincia a far vacillare molte delle sue certezze, guarda le cose con più attenzione e si accorge che alcuni interventi spesso sono soltanto punizioni di natura politica o razziale. Da quel momento le urla disperate delle donne da sterilizzare diventano insopportabili. Gli avvenimenti che porteranno alla morte in clinica di Helene, amica d'infanzia e della sua bambina, colmano la misura e la sua pietà si trasforma in rabbia e la rabbia nell’esigenza di ostacolare quelle menomazioni con ogni mezzo. Anna e i suoi amici decidono di ostacolare il programma liberando le donne che lo stato vuole privare del diritto di procreare. Grazie alla sua autorevolezza in quanto ‘braune Schwester’ e ad alcuni stratagemmi, Anna e i suoi amici riescono a liberarne un certo numero. Siamo ormai all’epilogo di questa storia struggente: Nella gelida notte del 6 dicembre del 1935 i boicottatori vengono scoperti e Tyerri viene ucciso, Anna si chiude in camera e in solitudine compie il gesto estremo. Lo spirito inquieto di Anna Altrutz aleggia ancora su Gottinga e sul nostro presente.

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