Sabato 28 Agosto dalle ore 19 una serata speciale presso le Cantine Fontursia di Ripatransone. Insieme alla giornalista e scrittrice ANNARITA BRIGANTI andremo alla scoperta della donna che ha inventato l'eleganza contemporanea: COCO CHANEL.
Aperitivo cenato e a seguire presentazione del libro COCO CHANEL, UNA DONNA DEL NOSTRO TEMPO (Cairo Editore)
POSTI LIMITATI...PRENOTAZIONE AL 336614561 oppure 3388755840.
Aperitivo cenato con degustazione vini FONTURSIA euro 20.
Sarà possibile acquistare in loco il volume COCO CHANEL

IL LIBRO:
coco2La storia di ogni grande donna è la storia delle sue guerre. Quelle di Coco Chanel sono state almeno quattro: due conflitti mondiali, le battaglie sindacali degli anni Venti e Trenta, e la guerra contro i suoi fantasmi. Questa, la più cruenta di tutte, comincia con l’abbandono da parte del padre, prosegue con l’infanzia lontana dalla famiglia, «esiliata» in un convento di suore – che però, conquistato il benessere, sosterrà economicamente – e poi con la perdita di un grande amore, il più grande, e con la rinuncia a una casa vera e propria per trasferirsi al Ritz, dove il fermento quotidiano di un albergo spera possa tenere a bada il silenzio, la solitudine che da sempre l’assediano. Regina del jet-set intellettuale nella Parigi d’oro degli artisti, creatrice di uno stile immortale, diva delle sfilate internazionali, frequentatrice delle stanze del potere, amata da musicisti, poeti, aristocratici, forse in realtà Chanel ebbe due unici amici veri: le forbici d’argento che portava al collo, e i suoi libri. In una narrazione che all’intensità della ricerca unisce una concezione viva della memoria quale dimensione non del passato, ma del presente, Annarita Briganti conduce il lettore in un vero e proprio incontro con una donna che a mezzo secolo dalla scomparsa appartiene ancora, e pienamente, al nostro tempo. Nel suo racconto, i luoghi attraversati e i sentimenti vissuti fanno brillare gli eventi storici di luce propria, restituendoci la persona Chanel al di là dell’icona, le sue verità oltre le leggende e le polemiche, la sua forza oggi che, come mai prima, ne avvertiamo il bisogno.

ANNARITA BRIGANTI
Annarita Briganti è giornalista culturale per Repubblica e Donna Moderna, scrittrice, traduttrice, attivista culturale e animatrice culturale, sempre dalla parte dei libri. Per Cairo sono usciti i suoi tre romanzi: Non chiedermi come sei nata (2014, vincitore del Premio Comoinrosa Opera Prima, poi divenuto uno spettacolo teatrale scritto dall’autrice), L’amore è una favola (2015) e Quello che non sappiamo (2018), perfetto per il virus perché i protagonisti non si toccano.
La biografia di Alda Merini, Alda Merini. L’eroina del caos (Cairo, 2019), finalista a numerosi Premi, presto rappresentata a teatro, è il suo primo saggio. Pubblica spesso anche racconti. Partecipa ad antologie benefiche, come Il bicchiere mezzo pieno e Mariti (Piemme, 2018 e 2019). Ha ideato, ha curato ed è tra gli autori dell’antologia benefica Lettera d’amore a Milano. Reboot (bookabook, maggio 2020) a favore del Fondo di Mutuo Soccorso del Comune di Milano.

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Annarita Briganti: “Il mio libro ridà vita a mademoiselle Coco Chanel: ha emancipato le donne del ’900”
di Antonella Gaeta

La scrittrice e giornalista: "Ci teneva molto a essere chiamata signorina. Per lei era un valore e non aveva il senso dispregiativo che ha qui in Italia"

Coco Chanel piccina, stesa sul letto di un orfanotrofio, la scacchiera immaginaria sul soffitto. Prendendoci una licenza che, a ben guardare tale fin in fondo non è, la “mademoiselle” è la regina degli scacchi della moda. Come la piccola Beth Armon della serie Netflix, veste il suo trauma di bambina di una genialità che la porta sul tetto del mondo, riscrive la storia, riallinea il primato di genere, e dichiara che “la vita è un enigma”. «Il paragone è perfetto, come lei Coco rompe il soffitto di cristallo maschile, ha forza, controllo, padronanza, successo e, come lei, ha le sue crisi, le sue addiction e le sue debolezze. Anche lei meriterebbe una bella serie, la sua vita è già un romanzo, non occorre altro». Annarita Briganti, scrittrice, traduttrice e giornalista culturale per Repubblica e Donna Moderna, presenta il suo ultimo libro "Coco Chanel. Una donna del nostro tempo (Cairo editore).

 

“Questo libro è stato scritto tra Milano, Parigi, Venezia e il resto dell’Italia, durante una pandemia, con qualche goccia di Chanel N° 5 addosso”, scrive. Questo, tra l’altro, è il suo libro numero 5. «Non l’ho calcolato, l’ha deciso Chanel, e quando lei decide non puoi opporti. Il mio progetto ampio è quello di restituire la vita alle grandi donne, il saggio precedente era dedicato ad Alda Merini e proseguirò con un terzo».

 

Viene subito la curiosità di chiederle con chi.

«Le rispondo alla Coco, ora c’è Chanel, mettiamo al centro la mademoiselle che se lo merita, restituiamole la vita».

 

Ecco, come ha fatto?

«I miei studi su di lei cominciano in pre-pandemia e proprio in pandemia, nella parte finale del libro, mi redo conto che lei è la sopravvissuta per eccellenza, sopravvissuta alla Spagnola, alla prima e alla seconda guerra mondiale, poi, se penso anche alle sue battaglie, mi convinco che dovrebbe essere il simbolo del 2021, anno in cui tra l’altro cadono i 50 anni della sua scomparsa, e il centenario della creazione dello Chanel N° 5».

 

Continua a chiamarla “mademoiselle”.

«Ci teneva molto a essere chiamata “signorina”, per tutta la vita, e questo dovrebbe spingere anche noi oggi a rivalutare il termine, che ha finito per prendere una connotazione dispregiativa per chi non è sposato. Per lei era un valore».

 

Andiamo alla radice del suo interesse per lei...

«… e per l’eredità di Chanel, la moda come stile, come emancipazione della donna: non solo ci mette i pantaloni, ma ci invita a uscire di casa e realizzarci col lavoro. Se dovessimo scegliere uno slogan per lei sarebbe: “dite di me che ho lavorato».

 

Come ha ricostruito la sua vita?

«Con la ricerca sul campo: mi piace ricreare la verità dei personaggi attraverso gli archivi, i giornali dell’epoca, le testimonianze, e con la sensibilità, perché devi capire la persona Chanel più che il personaggio. Alla fine, mi sono resa conto che, proprio in questo momento, abbiamo bisogno del sogno, della bellezza, dell’amore, dell’inno alla vita che lei porta: è bellezza contro orrore, e ci ricorda la capacità di sognare, di fare progetti grandi».

 

Come sarà la moda del futuro?

«Assolutamente digitale, anche quando si tornerà a sfilare in presenza. Come mostra anche l’ultima sfilata di Chanel – perché l’impero resiste ancora – che è un minifilm diffuso su Instagram e su sito, la moda deve incontrare tutti nello stesso momento e, anzi, deve avvicinarsi il più possibile a tutti, o perlomeno a molti: non va persa l’occasione che ci viene offerta dalla crisi, sarebbe davvero una bella rivoluzione».

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