Riceviamo e pubblichiamo

 

 

AMATRICE PATRIA MIA DILETTA

 Versi di Mons. Luigi Aquilini                            

 Musica di Camillo Berardi

 

 

O Amatrice, patria mia diletta,                             

 tu che grandeggi per le glorie avìte,                    

 deh! Ora ascolta quel che il cuor mi detta!            

 Voi tutti amici miei udite udite!

                Cara chiesetta amena della Croce!

                Domini solitaria sull'altura

                ove il pastor con l'eco della voce

                invita il gregge suo alla pastura.

 De la Matrice Tu sei la vedetta!

 Dacci tu, sempre, segnali d'amore!

 O Croce santa ovunque benedetta

 a Te sia lode, gloria e tanto onore!

                Non conoscesti Giotto, né il gran Santo,

                ma i natali desti a un grande artista

                che a la Matrice donò lustro e vanto

                di Roma andando pure a la conquista!

 Nicola Filotesio e poi Cappelli

 esaltaron la terra amatriciana

 affascinati dal pittor Crivelli

 poi che lasciò la patria veneziana!

                Un cappuccino vedesti poi santo:

                fu dal sultan dei turchi al gancio appeso!

                Lo liberò il Signor come d'incanto

                Sì da tornare ad Amatrice illeso!

 La pastorella giù tra i boschi in fret-ta

 Raduna il gregge incontro alla collina

 ignara del mister che già l'aspetta;

 attratta dal fulgor la fronte china!

                Tra lo stupor dei dodici estasiati

                ascende Cristo al cielo, vera luce;

                qui sulla terra come figli amati

                per man sua Madre ancora ci conduce!

 Per voi difesi dalle antiche mura

 ora propongo una meta ardita:

"Amate il cielo azzurro e l'aria pura,

cercate di salir tutta la vita!"

AMATRICE PATRIA MIA DILETTA

 Versi di Mons. Luigi Aquilini                                       Le glorie di Amatrice

 Musica di Camillo Berardi

O Amatrice, patria mia diletta,                            

 tu che grandeggi per le glorie avìte,                    

 deh! Ora ascolta quel che il cuor mi detta!            

 Voi tutti amici miei udite udite!                                                   

                Cara chiesetta amena della Croce!

                Domini solitaria sull'altura

                ove il pastor con l'eco della voce                 

                invita il gregge suo alla pastura.

 De la Matrice Tu sei la vedetta!

 Dacci tu, sempre, segnali d'amore!

 O Croce santa ovunque benedetta

 a Te sia lode, gloria e tanto onore!

                Non conoscesti Giotto, né il gran Santo,                 Pittore Cola Filotesio

                ma i natali desti a un grande artista

                che a la Matrice donò lustro e vanto

                di Roma andando pure a la conquista!

 Nicola Filotesio e poi Cappelli                                               Pittore Dionisio Cappelli

 esaltaron la terra amatriciana

 affascinati dal pittor Crivelli                                                  Pittore  Carlo Crivelli

 poi che lasciò la patria veneziana!

                Un cappuccino vedesti poi santo:                           S. Giuseppe da Leonessa

               fu dal sultan dei turchi al gancio appeso!

               Lo liberò il Signor come d'incanto

               Sì da tornare ad Amatrice illeso!

 La pastorella giù tra i boschi in fretta                     Chiara Valente - Santuario di Filetta

 Raduna il gregge incontro alla collina

 ignara del mister che già l'aspetta;

 attratta dal fulgor la fronte china!

                Tra lo stupor dei dodici estasiati                       Pittore  Pier Paolo da Fermo  

               ascende Cristo al cielo, vera luce;

               qui sulla terra come figli amati

               per man sua Madre ancora ci conduce!

 Per voi difesi dalle antiche mura

 ora propongo una meta ardita:

"Amate il cielo azzurro e l'aria pura,

cercate di salir tutta la vita!" 

 

 

Ecco lo spartito musicale.

Ecco il link per ascoltare e visualizzare il componimento su YouTube

https://www.youtube.com/watch?v=xQEoMWzFJhM

thumb 3Il sisma violentissimo che il 24 agosto 2016 ha devastato il Centro Italia, squarciando e divorando interi paesi del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, ha cancellato anche la bella città di Amatrice. Questo ridente borgo appenninico, ricco di storia, di arte e di cultura, e immerso in un ambiente grandioso e suggestivo alle pendici dei Monti della Laga nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel 2015 era entrato a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”.

La notte del 24 agosto, il sisma ha distrutto la magnifica cittadina appenninica, divorando vite umane e riducendo il borgo ad uno straziante accumulo di macerie, in uno scenario spettrale e di orrore agli occhi di tutti.

Il video mostra lo scenario apocalittico con le drammatiche immagini  della distruzione, accompagnate dalle note dolenti della musica di "Amatrice Patria mia Diletta” dilaniata da sisma composta dal M° Camillo Berardi su versi di Monsignor Luigi Aquilini, illustre storico amatriciano e cultore della montagna.

 

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